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Guerra in Israele, le difficoltà di Netanyahu: un premier senza più consenso

In Israele le difficoltà di Netanyahu influenzano enormemente anche la macchina organizzativa per la reazione ad Hamas. In questi giorni di difficoltà per Israele emergono le difficoltà di Netanyahu nella reazione a tale attacco. Il capo del governo dello Stato ebraico, infatti, in un certo senso è il primo sconfitto in questo ennesimo e sanguinoso capitolo di una guerra mai terminata.

Ciò lo rende un premier senza più consenso. Le difficoltà di Netanyahu rappresentano appieno come uno Stato tra i più evoluti al mondo in ambito di difesa in realtà presenti al suo interno delle falle. Ora però occorre che Netanyahu prenda delle decisioni il prima possibile e che abbiano il consenso più ampio possibile di tutta la Knesset.

Le difficoltà di Netanyahu: origini remote

Dopo un attacco simultaneo e ben diffuso, sono emerse diverse difficoltà di Netanyahu. Il premier israeliano, infatti, ha subito affermato che si tratta di una dichiarazione di guerra e non un semplice attacco terroristico. Al di là dei provvedimenti immediati come la mobilitazione di oltre 300.000 riservisti e l bombardamento sulla Striscia, le difficoltà di Netanyahu hanno due origini.

La prima è sul fronte interno; stando ad alcuni osservatori, egli paga la sua politica di estrema durezza nei confronti della questione palestinese. I detrattori lo accusano di dispotismo dovuto al fatto che egli abbia compromesso l’azione democratica dello Stato. Lo dimostra il fatto che l’alleato di estrema destra Shas condiziona fortemente l’azione di governo.

difficoltà di netanyahu
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Inoltre, il tentativo (poi affondato) di riformare radicalmente la magistratura indirizzandola verso l’azione di governo è stato un ulteriore passo falso. Le accuse di corruzione piovute da più parti in questi anni hanno fornito ulteriore materiale sul fatto che egli non sia un Premier così popolare all’interno della vita politica israeliana.

L’atteggiamento oltranzista verso la questione palestinese è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso. L’appoggio al governo da parte di politici Bezalel Smotrich e Itamar Ben-Gvir, entrambi ben noti per le loro posizioni radicali nei confronti dei palestinesi, non poteva più essere tollerato da una cospicua parte dell’opinione pubblica.

difficoltà di netanyahu
Le difficoltà di Netanyahu sono anche interne, in particolare nei diverbi con il Ministro per la Difesa Gallant (nella foto).

La riforma della magistratura in particolare gli ha provocato dissidi all’interno del governo, in particolare con il Ministro della Difesa Yoav Gallant, che Netanyahu voleva cacciare. Il motivo? Il timore che una riforma simile avrebbe seriamente minato per la sicurezza generale dello Stato. Questa osservazione, è opportuno ricordare, ha trovato appoggi da parte di parecchi esponenti delle Forze Armate Israeliane.

Le difficoltà di Netanyahu potranno essere rimediate dal diretto interessato?

Molti anche all’interno d’Israele sono concordi del fatto che le difficoltà di Netanyahu hanno origine dal diretto interessato. Il premier, più un politico arrivista che un vero uomo di Stato, dovrà compiere un passo in avanti. Una commissione d’inchiesta sulle falle del sistema di prevenzione dell’attacco è già iniziata e dovrà rispondere a queste domande.

A capo di tale commissione ci sarà con tutta probabilità Gantz. L’ex Capo di Stato maggiore dell’Esercito (nonché rivale di Netanyahu) chiederà sicuramente il posto di Ministro della Difesa. Del resto, in politica non si fa niente per niente. Il rivale politico di Bibi potrà usare la nuova posizione in chiave futura.

Dopo questo attacco le difficoltà di Netanyahu o aumenteranno e saranno la fine per lui oppure potranno rappresentare un’occasione per redimersi e tornare sui propri passi. Come terminerà la vicenda?

Conclusioni difficoltà di Netanyahu

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