Israele, orrore nel kibbutz di Kfar-Aza: 40 bambini uccisi
Una guerra mai è portatrice di buone notizie. Ma quanto accaduto in Israele nelle ultime ore assume i tratti della vera e propria mattanza. Nel kibbutz di Kfar Aza sono stati ritrovati i corpi senza vita di circa 200 persone. Tra questi più di 40 erano bambini e neonati. Alcuni di loro sono stati decapitati.
Orrore. Nessun’altra parola potrebbe rendere in modo adatto l’effetto che notizie come questa suscitano (o dovrebbero suscitare) nell’animo di qualsiasi persona. Perché di fatto, al di là dei colori politici, della ragione o del torto che possono stare da una parte o dall’altra della striscia di Gaza, quanto accaduto e scoperto a Kfar Aza non è più nemmeno guerra. È un massacro.
Il numero dei bimbi uccisi da sabato sarebbe peraltro salito a 260. A darne conferma l’emittente Al-Jazeera, che ha raccolto testimonianze e numeri proprio nell’area di Gaza ora bloccata dall’assedio israeliano. Le cifre che accompagnano questa nuova guerra israelo-palestinese assumono sempre più connotati drammatici, con i civili che ancora una volta rischiano di subire le conseguenze peggiori.
Il massacro del kibbutz di Kfar Aza: è dramma ad Israele
Episodio brutale quello che si è compiuto a Kfar Aza. Nella comunità agricola e produttiva, denominata in ebraico kibbutz, collocata a Negev a circa 5 chilometri a est di Gaza, i guerriglieri di Hamas si sono macchiati di una strage: oltre 200 morti, e tra essi più di 40 bambini e neonati.
Sequenze dure da dimenticare per i militari e i reporter entrati per primi in tale area. Le scene che si sono ritrovati davanti agli occhi nel kibbutz di Kfar Aza immaginiamo saranno impossibili da cancellare. Dei circa 200 cadaveri rinvenuti oltre 40 appartenevano a bambini e neonati. Molti di questi ultimi sarebbero stati bruciati vivi, sgozzati e decapitati.
Qualcuno guarda con timore e ansia al passato del mondo e a quella piaga nazista che era solita non guardare in faccia nessuno, e soleva accanirsi pure contro bimbi e infanti. L’episodio del kibbutz sembra riportare ad orrori simili e lascia senza fiato in ogni angolo del globo. È stato lo stesso primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ad impiegare parole chiarissime in tal senso. Eccole:
Una ferocia mai vista dai tempi della Shoah
L’allarme, qualora ve ne fosse ulteriore bisogno, è decisamente scattato al massimo volume. Anche per questo forse Israele, Egitto e Stati Uniti hanno dato una considerevole accelerata alle trattative per aprire un corridoio di pace che consenta di far uscire indenni dalla striscia di Gaza quanti più civili possibile.
Difficile dimenticare tale massacro: i numeri e le voci da Israele
Sfollati, morti e ostaggi: i numeri superano ormai le migliaia e la loro drammatica ascesa non sembra destinata ad arrestarsi. Ad Israele i morti hanno superato i 1200, mentre a Gaza si sono toccate le 950 vittime. Circa 200 sarebbero attualmente gli ostaggi nelle mani di Hamas. Sarebbero addirittura 260mila gli sfollati, privati di ogni bene, della propria casa e in attesa di capire dove poter trovare un riparo, in un’area che al momento appare molto simile all’inferno.
Il ritrovamento del kibbutz di Kfar Aza e di oltre 200 corpi martoriati al suo interno scatena ancora di più un moto di angoscia e rischia di inasprire ulteriormente un conflitto già di per sé drammaticamente severo. I comunicati israeliani a proposito di tale ritrovamento sono stati peraltro scarni e piuttosto neutri, anche forse per evitare di terrorizzare ancor di più una popolazione già disperata.
Non possiamo confermare nessun numero. È una strage in cui donne, bambini, neonati ed anziani sono stati brutalmente massacrati con metodi di azione degni dello Stato islamico
Questo il comunicato del portavoce del Governo israeliano. Decisamente più dure le conferme del ministro della Difesa di Israele, il signor Yoav Gallant, che ha adoperato queste parole:
Chiunque venga a decapitare, uccidere donne e sopravvissuti all’Olocausto sarà eliminato senza compromessi
Dunque appare molto lontana la strada della pace, o perlomeno quella delle trattative per trovare un accordo di tregua. Episodi drammatici e densi di orrore come quello del ritrovamento del kibbutz di Kfar Aza non fanno altro che esasperare un conflitto già di per sé orrendo.
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