Guerra Israele-Palestina: ospedale di Al-Shifa al collasso
Prosegue la guerra Israele-Palestina e una volta di più coinvolge i civili. L’ospedale di Al-Shifa, uno dei più grandi collocati nella striscia di Gaza è letteralmente al collasso. Il direttore dell’istituto ospedaliero rende infatti noto che i morti nell’ultimo bombardamento sono stati 32. Ma ancor più preoccupante appaiono le condizioni di rifornimenti e strumenti disponibili presso i magazzini dello stesso ospedale.
Al-Shifa non sarebbe più in funzione, e coloro che si trovano al suo interno restano senza acqua e cibo. Situazione dunque che appare drammatica e che non parrebbe avere un lieto fine all’orizzonte. Tutt’altro anzi, dato che le notizie provenienti dalle regioni limitrofe sono altrettanto terrificanti.
Nel corso della mattinata di lunedì 13 novembre ci sarebbe stato un accanito scontro armato tra forze americane e filo-iraniane. Una base statunitense localizzata in Siria sarebbe stata attaccata, e la veemente reazione delle forze militari a stelle e strisce avrebbe portato a 8 morti tra i guerriglieri. I numeri restano da confermare.
32 morti all’ospedale di Al-Shifa: il bilancio resta terribile
L’ospedale di Al-Shifa, uno tra i principali dell’area di Gaza City, è al collasso. Queste le condizioni in cui versa il complesso sanitario secondo le parole del direttore, Mohammad Abu Salmiya. Alla Cnn l’uomo ha raccontato come nel corso della notte tra domenica 12 novembre e lunedì 13 siano decedute 32 persone, di cui 7 si trovavano ricoverate al reparto di terapia intensiva dell’ospedale.
La situazione del nosocomio si fa ancor più preoccupante perché all’interno della struttura sarebbero ancora presenti circa 2500 civili sfollati, oltre a circa 650 pazienti ricoverati. Poco meno di 500 addetti sanitari tra dottori e infermieri non sarebbero sufficienti per prendersi cura di tutti in modo adeguato.
Inoltre gli ultimi bombardamenti israeliani avrebbero danneggiato l’ala dell’edificio contenente il reparto ossigeno e le stesse bombole di gas. Oltre a ciò il conto di strumenti, medicinali e cibo rasenta lo zero. A dirlo senza mezzi termini è Mohammad Abu Salmiya, che impiega queste parole:
Sono collassate tutte le unità fondamentali. Non c’è più acqua, cibo, latte per bambini e neonati. La situazione in ospedale è catastrofica
A fargli eco ci ha pensato pure l’OMS, che ha lanciato un appello perché si intervenga in favore di tutti coloro ancora bloccati all’interno della struttura. La speranza condivisa da più parti è che la pausa umanitaria annunciata da Israele e valida per circa 4 ore possa servire a riorganizzare scorte e mezzi anche all’ospedale di Al-Shifa. Il corridoio aperto dovrebbe consentire il passaggio di aiuti e rifornimenti in entrata, con 85 camion previsti per la giornata odierna di lunedì 13 novembre, e al contempo di civili in uscita: si spera almeno 500 persone.
Guerra Israele-Palestina, non solo il dramma dell’ospedale di Al-Shifa: continua il rischio di escalation nella regione
Oltre alla drammatica situazione del complesso ospedaliero di Al-Shifa a Gaza a tenere col fiato sospeso l’intera area coinvolta nella guerra Israele-Palestina sono le notizie provenienti dalle zone circostanti. Sarebbe in particolare avvenuto uno scontro armato tra alcuni militari statunitensi e miliziani filo-iraniani che avrebbero attaccato una base USA in Siria. Almeno 8 i morti.
È deceduto nelle ultime ore anche un civile residente nello Stato ebraico in seguito all’esplosione di un razzo lanciato da Hezbollah. L’arma proveniente da oltre il confine con il Libano avrebbe colpito nei pressi della località di Dovev, dove l’uomo stava portando a termine una serie di interventi di manutenzione elettrica. Feriti i colleghi della vittima. Forti e decise le parole con cui il premier israeliano Benjamin Netanyahu ha commentato la notizia:
Chi pensa che può estendere gli attacchi contro le nostre forze e i nostri civili gioca con il fuoco
L’invito internazionale e in particolar modo statunitense in tal senso è quello di evitare rappresaglie israeliane, specie nell’area dell’ospedale di Al-Shifa e degli altri istituti sanitari. La tensione rimane però ai massimi storici, e la consapevole spinta di Hamas verso un conflitto dal respiro sempre più ampio appare ormai quasi certa.
Del resto alcune voci provenienti da oltre oceano e riportate dal Washington Post sottolineano come fosse nei piani originali dei terroristi la creazione di un clima di isteria generale e di morte diffusa tali da provocare una guerra su larga scala nella zona del Medio Oriente.
Conclusione: continua la guerra Israele-Palestina, con l’ospedale di Al-Shifa al collasso
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