Dizionario Arte

Guidi, Virgilio

Pittore italiano. La sua formazione, incoraggiata dal padre artista, si svolse tra istituto tecnico e scuola serale di pittura, fino all’iscrizione all’Accademia di Belle Arti, dove ebbe come maestro Giulio Aristide Sartorio. Nel 1915 espose con la Secessione Romana. Entrò ben presto nel circolo del Caffè Aragno, dove strinse un’amicizia filiale con Armando Spadini, tanto che alla morte di questi ne ereditò lo studio; nel 1923 realizzò il suo primo capolavoro, Il tram, nel quale convergevano le tendenze allora diffuse a Roma e un’acuta comprensione della luce “meridiana” della metafisica. Fece parte di alcuni dei più importanti movimenti italiani, da Novecento allo spazialismo, senza aderire fino in fondo ad alcuno di essi. Dal 1927 fu a Venezia, dove intraprese la carriera accademica, e dove subì notevolmente l’influsso del colorismo veneto, che lo portò a indagare la luce spaziale, nella quale le figure tendevano a sfaldarsi. Dal 1935 al 1944 insegnò a Bologna, dove proseguì le sue ricerche sul colore e sulle teorie di Goethe. Negli anni Quaranta, parallelamente all’inizio della sua attività poetica, Guidi passò gradualmente all’astrazione, sempre ponendo in primo piano lo studio della luce, ora divenuta cosmica, e dipingendo grandi cicli ispirati al medesimo soggetto, in una continua indagine sulla luce e le sue implicazioni cromatiche che sarebbe proseguita per i successivi tre decenni. Nascita: Roma 1891; Morte: Venezia 1984

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