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HARVARD antisemitismo: 2 facce della medaglia

Harvard scoppia un inchiesta per antisemitismo, le posizioni sulla guerra israelo-palestinese, sono sempre più nette

Harvard scoppia un inchiesta atti antisemiti, le posizioni sulla guerra israelo-palestinese, sono sempre più nette,  L’ateneo si unisce alla decina di college finiti sin dal mese scorso sotto i riflettori dell’Office per Civil Rights (Ocr) per una denuncia «per discriminazione» sulla base delle proprie origini etniche.

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HARVARD: LE INCHIESTE

Dalla ripresa degli scontri di quest’ottobre, negli stati uniti sono già 15 inchieste aperte, Riguardano grandi università come Columbia University, Lafayette College ma anche scuole superiori sparse in tutta America. La tensione polarizzante resta alta, Secondo un rapporto dell’Anti Defamation League diffuso mercoledì, dall’inizio di settembre il 73 per cento degli studenti ebrei dei collegi ha vissuto sulla propria pelle o è stata testimone di atti antisemiti

La percentuale è più che raddoppiata rispetto al 2021. Gli incidenti  sono cresciuti del 400 per cento.  Le tensioni sono presenti da entrambe le parti, quasi come uno scontro politico,  come questa lettera che è stata redatta sabato 7 ottobre dall’Harvard Undergraduate Palestine Solidarity Comittee con le firme di 33 organizzazioni studentesche dell’università. Secondo quanto riportato dal giornale dell’ateneo The Harvard Crimson, la dichiarazione sostiene che l’attacco militare di Hamas contro Israele “non è avvenuto senza motivo”, paragona la Striscia di Gaza a “una prigione a cielo aperto”, posizioni nette che condannano israele le e sono in contrasto con le dichiarazioni ufficiali dell’università.

Non era chiaro mercoledì chi avesse presentato la denuncia ufficiale contro Harvard, originariamente riportata da Fox News Digital e The Boston Globe. Il Globe ha affermato di aver visto una lettera del Dipartimento dell’Istruzione in cui si afferma che la denuncia accusa l’università di discriminazione contro gli studenti in base alla loro origine ebraica o israeliana.

 

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HARVARD: LE DICHIARAZIONI UFFICIALI

L’annuncio arriva pochi giorni prima che la presidente di Harvard Claudine Gay testimonierà davanti al Congresso  in un’udienza sugli atti antisemiti nel campus, insieme alla presidente del MIT Sally Kornbluth e alla presidente dell’Università della Pennsylvania Liz Magill. Un portavoce di Harvard ha dichiarato alla CNN in una dichiarazione: “Sosteniamo il lavoro dell’Ufficio per i diritti civili per garantire che i diritti degli studenti di accedere ai programmi educativi siano salvaguardati e lavoreremo con l’ufficio per rispondere alle loro domande.

 STORIA: UN CASO DI ANTISEMITISMO INVOLONTARIO

Poco dopo la mezzanotte del 14 ottobre 1970, un’esplosione squarciò il terzo piano dell’Harvard Semitic Museum, appena a nord di Harvard Yard. Ha lasciato diversi uffici demoliti.

Poche ore prima, attivisti che protestavano contro il continuo coinvolgimento dell’America nella guerra del Vietnam avevano piazzato una bomba in un ufficio al terzo piano, programmata per esplodere quando l’edificio era vuoto. Avevano preso di mira il terzo piano dell’Harvard Semitic Museum – perché un tempo ospitava l’ufficio di Henry Kissinger  ex politico e ministro della difesa deceduto il 30 novembre scorso, che ci lavorava negli anni ’50.

L’esplosione della bomba ha causato gravi danni strutturali ai piani superiori del Museo Semitico, facendo cadere gli scaffali dei libri, facendo saltare le finestre e provocando il crollo di parte del pavimento della soffitta, si calcolarono danni per una cifra vicina ai 20.000 dollari.

Come osserva l’attuale vicedirettore e curatore del museo, Joseph A. Greene, “la storia più interessante qui è la storia della storia, non la storia stessa” perché dopo le indagini e la ripulita dall’edificio, qualcuno iniziò a complottare che avessero trafugato delle foto compromettenti,  fotografie in bianco e nero di persone e luoghi del Medio Oriente. le fotografie “ufficiali”  sono state ampiamente distribuite in Europa e Nord America per offrire al pubblico occidentale uno sguardo sulla vita e sulla cultura in Medio Oriente.

CONCLUSIONE:  NEI PROSSIMI GIORNI L’INDAGINE AVRA’ CONSEGUENZE LEGALI RILEVANTI

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