Per Giuseppe Conte è questione morale: lettera al presidente Giorgia Meloni
Per Conte è questione morale. Una lettera aperta, dai toni decisi e diretti, quella che il leader del Movimento 5 Stelle ha inviato al presidente del Consiglio Giorgia Meloni. Conte né fa una questione morale, e getta uno sguardo sulla modalità con cui il Paese è sin qui stato gestito e guidato dal gruppo di Fratelli d’Italia, personificato appunto dalla figura dell’esperta politica romana.
Un vero e proprio appello, con chiari obbiettivi politici e propagandistici, quello con cui l’ex premier si rivolge alla Meloni ma pure a tutti i cittadini, cercando di presentare le numerose criticità che l’Italia si trova a dover affrontare oggi e ha dovuto superare nei mesi precedenti.
Giuseppe Conte punta dito e voce contro tutti i casi esplosi nel corso degli ultimi mesi all’interno della Maggioranza. Ecco dunque l’esplicito invito del leader del movimento colorato di giallo rivolto alla premier Meloni e finalizzato a mandare a casa Delmastro, Santanchè, Sgarbi e Lollobrigida.
Lettera aperta di Conte alla Meloni: tra accuse e attacchi ne fa una questione morale
“Presidente Meloni“. Così si apre la lettera aperta con cui Giuseppe Conte, ex premier nonché numero uno del Movimento 5 Stelle, si rivolge al presidente del Consiglio Giorgia Meloni. Poche righe nelle quali il pugliese si scaglia contro la sin qui fallimentare, a suo dire, gestione politica del Paese da parte della collega leader di Fratelli d’Italia.
L’aspirazione autentica degli italiani è quella di avere una politica nuova che si spogli degli odiosi privilegi e rinunci a proteggere solo sé stessa. Una politica che abbia come priorità i bisogni dei cittadini e non la tutela degli interessi di potenti, di colleghi di partito, di amici o parenti appartenenti a un “cerchio magico”
Parole decise e quanto mai dirette quelle con cui Giuseppe Conte apre la lettera di fuoco rivolta a Giorgia Meloni. Un primo sguardo a quelli che vorrebbe fossero i contorni di una politica differente, e orientata solamente al benessere di tutta la cittadinanza.
Una direzione diversa, sempre secondo Conte, sarebbe invece quella intrapresa dal Governo meloniano, da qualche mese giunto all’anno di vita. E proprio per corroborare tale tesi personale ecco che il leader del Movimento 5 Stelle elenca una serie di vicissitudini e casi, mediatici e politici, che hanno contraddistinto i primi 12 mesi di governo di Giorgia Meloni.
Guardiamo alla vicenda del sottosegretario alla giustizia di Fratelli d’Italia, Andrea Delmastro. È grave che resti al Governo. Ha utilizzato il suo ruolo per acquisire informazioni “riservate”, particolarmente sensibili per l’azione dello Stato contro mafia e terrorismo, per poi trasmetterle al suo coinquilino e compagno di partito, Giovanni Donzelli, il quale, a sua volta, le ha utilizzate per attaccare un partito di opposizione
È Andrea Delmastro il primo bersaglio colpito da Giuseppe Conte. Il vercellese, sottosegretario di Stato al Ministero della Giustizia, era rimasto coinvolto nel febbraio 2023 in alcune controversie relative a rivelazione di segreti di Stato. L’affaire in quella circostanza riguardava lo spinoso caso dell’anarchico e terrorista Alfredo Cospito.
Per Conte è questione morale: gli altri obbiettivi della lettera alla Meloni
Non solo Andrea Delmastro, per cui il M5S aveva richiesto le dimissioni, ma tanti altri sono i nomi e i volti divenuti un bersaglio nella lettera scritta da Giuseppe Conte alla premier Giorgia Meloni. In cima alla lista compare il profilo di Daniela Santanchè.
La ministra ha preso in giro il Parlamento e i cittadini su molte circostanze che le sono state contestate e che riguardano anche questioni fondamentali come il trattamento dei lavoratori, che si incrocia in questo caso anche con l’uso di fondi statali per l’emergenza Covid
Queste le parole scelte da Conte per attaccare il ministro del Turismo, le cui vicende speculative e societarie sono ormai note da diversi mesi e hanno spaccato la Maggioranza causando anche numerose frizioni tra lo zoccolo duro di Fratelli d’Italia e gli alleati di Lega e Forza Italia.
La questione morale tratteggiata da Giuseppe Conte nelle righe della lettera aperta rivolta a Giorgia Meloni trova ulteriore riscontro nelle menzioni, poco lusinghiere, pure del sottosegretario Vittorio Sgarbi, e del ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida.
Il leader del Movimento 5 Stelle chiude infine con un appello diretto alla Meloni. L’invito nemmeno troppo velato al presidente del Consiglio in carica è quello di prendere decisioni anche forti sempre e solo per il bene del Paese e dei cittadini italiani. Conte adopera una frase pronunciata dalla stessa Meloni, quale monito ad agire in modo corretto e tempestivo. Ecco le parole del politico foggiano:
Viviamo in un tempo nel quale la politica, per recuperare la fiducia dei cittadini, deve stare un passo avanti alla società e dare il buon esempio. Sono parole Sue, Presidente Meloni. Correva l’anno 2013, Lei era all’opposizione e con veemenza chiedeva le dimissioni di una ministra. Ecco, ora può fare in prima persona quello che ha chiesto ad altri di fare
Frasi forti dunque, con cui Conte fa una questione morale riguardo l’intera impalcatura politica messa in piedi dal presidente Meloni. Un attacco piuttosto diretto seppur ammantato di correttezza, che certamente sortirà effetti e risposte nelle frange della Maggioranza.
Conclusione: per Giuseppe Conte è questione morale: ecco i punti salienti della lettera scritta al presidente del Consiglio Giorgia Meloni
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