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I giovani artisti si prendono la scena : 5 piccole gallerie a Milano da non perdere

Gli under30 si prendono la scena : 5 piccole gallerie a Milano che puntano sui giovani artisti.

La scena artistica contemporanea cerca i suoi spazi e li ottiene. Le piccole gallerie a Milano che puntano sui giovani artisti e che non puoi assolutamente perderti.

La scena milanese in espansione e i giovani artisti.

Milano, si sa, è un laboratorio di creatività, arte e innovazione. Centinaia di giovani arrivano in città ogni giorno con la speranza di vedere realizzate le proprie ambizioni, qualunque sia il loro campo d’azione. Per quanto riguarda l’arte contemporanea la nostra città non è sicuramente da meno. Collettivi, piccole gallerie indipendenti, prime personali di giovani artisti e nuove tendenze sono all’ordine del giorno.

Scopriamo insieme 5 piccole gallerie a Milano in cui ammirare i capolavori di giovani artisti di cui sentirete sicuramente parlare in futuro.

ArtNoble.

Un seminterrato nel cuore di Lambrate con un’ampia vetrata e artisti internazionali in catalogo.

Lo spazio di ArtNoble

È Art Noble che apre la nostra rassegna di gallerie milanesi, inaugurata nell’aprile 2021 in una delle zone al momento più in espansione sotto il punto di vista artistico, dove ex fabbriche trasformano ogni giorno in spazi di design.

Mattew Noble (classe 1993) ha iniziato ad occuparsi di arte contemporanea a Londra qualche anno fa e ora ha come obiettivo quello di ricercare e supportare giovani artisti, con la preziosa collaborazione di Alice Previtali.

Fino al 28 ottobre negli spazi di ArtNoble sarà presente Trois auteurs d’Histoire, una collettiva di autori congolesi in memoria dell’ambasciatore italiano Luca Attanasio, ucciso in Congo lo scorso febbraio. Attraverso i lavori fotografici di Nelson Makengo, Georges Senga e Pamela Tulizo si rifletterà sul ruolo della donna, la mancanza di corrente e lo sfruttamento delle risorse minerarie del paese.

ViaFarini.

Nasce all’inizio degli anni Novanta su modello delle organizzazioni no profit americane. Ha l’intento di favorire la crescita professionale dei giovani artisti facendogli muovere i primi passi nel sistema dell’arte contemporanea. Si propone inoltre di sensibilizzare il pubblico rispetto al nuovo scenario artistico tramite mostre, strumenti didattici e di formazione.

Gli spazi della galleria milanese offrono, oltre che uno  spazio espositivo, volto a dare agli artisti occasioni di esporre il proprio lavoro in mostre personali o collettive, anche un  residence per giovani artisti.

Per sapere di più su ViaFarini ti consigliamo di visitare il sito ufficiale.

L.u.p.o.

Massimiliano Lorenzelli, (1995) appartenente alla quarta generazione di una famiglia di galleristi (suo nonno lavorò con Rothko), apre nel settembre 2021 in Corso Buenos Aires 2 uno spazio dedicato agli artisti emergenti.

La Lorenzelli upcoming projects organization ospiterà fino al 31 ottobre Sulle colazioni e sulle imboscate, prima personale di Francesco Snote. Riempiono lo spazio creativo di Porta Venezia diverse sculture e 11 lavori su carta in cui il personaggio centrale è Lazzaro, che si muove nell’ambiente come un fantasma.

Abbandono, ragioni celate nascoste dietro il peso dell’allegoria, volti che strizzano l’occhio allo spettatore ma che celano un mondo di emotività, una mostra sicuramente da non perdere.

Case Chiuse

È il 2014, Paola Clerico decide di organizzare una serie di mostre itineranti a cui dà un nome riconoscibile e irriverente : Case Chiuse. 

“La scelta del nome Case Chiuse, sinonimo di bordello o luogo di piacere, si pone come un’ironica provocazione nel tentativo di contrastare l’incessante frenesia di un mondo iperconnesso che ha pervaso anche il sistema dell’arte contemporanea. I progetti di Case Chiuse si pongono l’obbiettivo di offrire un’esperienza più intima, attenta e personale.”

Giovani artisti
Opera di Gaia Fugazza

Il suo scopo è supportare giovani artisti nella diffusione delle loro opere. È il 2020 e la stessa Paola cerca un luogo da trasformare nella sua galleria personale e in cui dar spazio a quei giovani artisti. Trova un locale nei pressi di Porta Venezia e lì dà vita a Case Chiuse HQ, che domani 19 ottobre torna con A Fool with A Tool, una personale di Gaia Fugazza, pittrice e performer.

“Come possiamo guardare il mondo da una prospettiva non umana? Come lo possiamo comprendere al di fuori della nostra condizione e posizione?Le parole, queste parole, ci suggeriscono che restiamo perennemente intrappolati nell’antropocene. Che continuiamo ad applicare categorie umane a tutto ciò che ci circonda, persino e anche più quando cerchiamo di ascoltare la voce delle piante e i pensieri degli animali, o quando ci affezioniamo a una collana, a una croce, a un dipinto. Mossi da affezione, esotismo, curiosità, mistica, possesso, territorialità, o noncuranza, non facciamo che agire dentro i confini del nostro linguaggio, del nostro umano dominio. A Fool with a Tool affonda in un altro livello di linguaggio, quello del corpo. Un corpo che si materializza attraverso la pittura, trovando tra le linee e i pigmenti immagini a cui dare corpo, ancora. “

Galleria 10 A.M. Art

L’indagine della galleria si concentra sul lavoro degli artisti la cui ricerca è rivolta verso le alterazioni della percezione visiva, dedicando un’attenzione particolare all’arte ottico-cinetica e programmata.

10 A.M. ART viene fondata a Milano nel 2014 da Bianca Maria Menichini e Christian Akrivos e dal 2018 ha la sua sede espositiva in Corso San Gottardo 5, nel cuore dei Navigli.

Attualmente l’analisi di 10 A.M. ART si concentra sul lavoro degli artisti la cui ricerca si basa sulla sollecitazione della potenzialità della percezione sia essa stimolata dalla forma, dal movimento, dalla luce, dal colore o dalla programmazione matematica.

Dal 21 ottobre Manuel Fois, giovanissimo artista sardo (è nato nel 1995), presenterà “Between 99HFD3L and P023ESB“.

 

Il titolo si riferisce alla prima e all’ultima opera del percorso espositivo, alludendo a tutte le altre come punti intermedi di un percorso di ricerca continuo e costante. Serigrafie su vetro specchiante in bianco, grigio e nero, colori non-colori, minimali, austeri, si concentrano sul concetto di trasmissione del linguaggio. Da lunghe registrazioni vengono estratti brevi momenti, convertiti e tradotti in spettri grafici . Le immagini vengono poi riprodotte manualmente su lastre di vetro nero con procedimento serigrafico. Traduzione visiva di un una frase, qualcosa di detto che diviene qualcosa da osservare, ogni specchio deriva da un file audio con una propria identità acustica, ascoltabile tramite smartphone con un codice QR che riprodurrà un suono ambientale non manipolato, autentico.

Quale di queste piccole gallerie a Milano andrete a vedere per prima?

 

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