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Il Fantasma dei Baustelle

Arriva nei negozi il 29 gennaio Fantasma dei Baustelle. Quasi settantaquattro minuti, sei brani strumentali e tredici canzoni, è questo l’ultimo lavoro dei Baustelle. L’album è stato registrato nella Fortezza Medicea di Montepulciano, paese d’origine della band e da cui è partita, tredici anni fa, l’avventura di Francesconi Bianconi, Claudio Brasini e Rachele Bastreghi.

Il loro ultimo lavoro nasce come un concept sul tempo, e il titolo Fantasma sintetizza l’idea del tempo della band: “un fantasma è  una cosa del passato che appare nel presente. Per quanto riguarda il futuro, anche quello è un fantasma, non ha contorni definiti che avrebbe avuti venticinque anni fa. La Parola fantasma evoca infinite suggestioni, da Edgar Allan Poe al Canto di Natale di Dickens, passando per la grafica della copertina, che si rifà ai film horror di quatant’anni fa. Il solo fantasma di cui avere paura è dentro di noi”

Per il loro sesto disco, i Baustelle hanno coinvolto un’orchestra di sessanta elementi, meno strumenti rock-pop e più composizioni di piani e voci. In “Fantasma” l’orchestra sinfonica è un elemento portante e fin dall’inizio la band ci è posta il problema di come arrangiarla. L’orchestra è come se fosse un ornamento ma è come se avesse lo stesso rilievo della musica classica. Con questa scelta i Baustelle volevamo sfuggire al cliché del disco sinfonico, riuscendoci alla grande.

La band giustifica questa scelta così: “Volevamo metterci in discussione, così siamo partiti con l’idea di un concept con una grande orchestra. Oggi nessuno ha voglia di ascoltare un disco che dura tanto, non c’è il tempi, la predisposizione. Noi però scommettiamo che sia possibile anche un approccio diverso, mediato e rilassato, è per questo che il nostro nuovo album è pensato con un film, con tanto di titoli iniziali e di coda”.

Nell’album non si parla solo di fantasmi, ma anche di omicidi e invettive contro la politica. Questo album, è un album di analisi che incita a trovare la speranza e il coraggio per affrontare i problemi quotidiani, quella vita quotidiana che ultimamente è caratterizzata da una visione pessimista.In questo periodo i pessimisti sono stati trattati molto male forse perché erano concettualmente intollerabili dentro l’esagerato ottimismo degli ultimi anni” – ha dichiarato Francesco Bianconi – In realtà il pessimista è uno che ha una spiccata capacità di analisi”. Il disco non è pessimista, ci siamo sforzati di vedere la morte come è un passaggio: per chi crede in un modo migliore, per chi non crede in un altro stato biologico. Non vogliamo caricare la morte di simbologie negative: in altre parti del mondo non è un dramma come da noi. – conclude Francesco – Le canzoni parlano del presente, con i suoi problemi e le difficoltà, ma c’è sempre la spinta a superarli”

“Il disco può sembrare spaventoso, sia per l’utilizzo degli strumenti sia per come è fatto; ogni canzone ha la sua melodia e il pubblico non sarà spaventato, non si fermerà al primo ascolto” – ha dichiarato Francesconi – Di certo ascoltare i Baustelle richiede un certo lavoro da parte di chi ascolta, il pubblico è disabituato a un certo tipo di canzoni. Se non altro perché le liriche sono impegnative. E, nel loro complesso, le canzoni sembrano più lieder (pianoforte e voce rivestiti dall’orchestra Film Harmony) che brani pop”.

Da febbraio i Baustelle  saranno in tour e il loro tour si articolerà in due tempi. Nelle pirme cinque date la band sarà accompagnata dalla Ensemble Simphony Orchestra, che nasce in seno all’Orchestra Sinfonica di Massa e Carrara grazie alla fusione delle esperienze classiche e liriche di alcuni tra i migliori strumentisti italiani provenienti da importanti teatri nazionali. Il tour continuerà nei teatri senza orchestra, ma con una formazione allargata che comprenderà una sezione fiati. Sarà dato molto spazio all’ultimo disco e verranno proposti successi passati riarrangiati.

Le date del tour su www.baustelle.it

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