Il Museo dedicato a Totò resta ancora una chimera: a che punto sono i lavori?
Il Museo dedicato a Totò resta ancora una chimera: a che punto sono i lavori?
Antonio de Curtis, in arte Totò, volle morire a Napoli, dove apparteneva il suo cuore. Città che gli ha dato i natali e a cui lui ha dato tanto con la propria verve artistica, rappresentando una società che, ormai, appare d’altri tempi ma che affronta con una sagacia ed intelligenza mai destinate a tramontare. Eppure la città partenopea, a oltre 45 anni dalla morte (avvenuta il 15 aprile 1967), non è stata ancora capace di erigergli un Museo che ne potesse conservare la memoria. Ma non solo: anche il cimitero degli artisti che ospita le sue spoglie, versa in uno stato di abbandono.
Il museo dedicato a Totò ancora in fase di stallo: a che punto sono i lavori?
Un Museo doveva sorgere nel suo rione natio, il Rione Sanità (uno dei più conosciuti di Napoli), nel Palazzo dello Spagnulo. Gli appartamenti acquistati per essere adibiti come sale, con fondi europei e inseriti nel progetto Urban, versano in una condizione precaria, a causa soprattutto dell’umidità. La figlia Liliana parla di un’attesa lunga ormai 16 anni, e di recente si è impegnato anche il FAI (Fondo per l’ambiente italiano) che lo ha inserito nell’ambito dei luoghi del cuore da salvaguardare.
Ma ultimamente sono arrivate forti dichiarazioni dal ministro Franceschini. Durante la sua visita a Pompei, in occasione della riapertura della Casa degli Amanti, il Ministro dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, Dario Franceschini, ha annunciato che lo Stato si impegnerà per la realizzazione del Museo di Totò, dichiarando di aver contattato la nipote di Totò, Elena Anticoli De Curtis, e il sindaco di Napoli, Luigi de Magistris, assicurando che le risorse per il Museo ci sono.
Ma questa fase di stallo dura ormai da anni. Appare qui, calzante più che mai, una delle sue massime: “Ma mi faccia il piacere!”
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