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La Germania apre al tetto al prezzo del gas

La Germania è in difficoltà energetica e apre alla possibilità di introdurre tetto al prezzo del gas. Dunque, la posizione di Berlino converge verso proposta di Mario Draghi del “price cap”

La proposta di introdurre un tetto al prezzo del gas del governo italiano, patrocinata da Mario Draghi, potrebbe diventare realtà dopo l’apertura della Germania. Alcuni Paesi del nord Europa rimangono contrari ma se Berlino dovesse cambiare idea in molti sarebbero pronti a seguirla.

Germania, uno spiraglio al tetto del prezzo del gas

L’apertura è stata palesata dal vicecancelliere e ministro dell’Economia tedesco Robert Habeck che ha dato la disponibilità al pari italiano Roberto Cingolani a discuterne durante l’incontro straordinario del Consiglio sull’energia in programma il 9 settembre. Le ultime settimane hanno registrato un aumento del prezzo del gas mai visto prima: si è passati dai 25 euro al megawattora ai 339 al TTF di Amsterdam. La Germania, che ha basato il proprio approvvigionamento energetico sul gas, ora si trova in grave difficoltà. L’apertura tedesca ha spinto anche la presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen ad anticipare la riforma del mercato energetico europeo che è prevista per il 2023. La necessità imminente è quella di intervenire d’urgenza per una “riforma strutturale”. La proposta di Draghi è quella di separare i prezzi del gas da quelli dell’elettricità così da limitare l’influenza del ricatto russo sui prezzi. Il cosiddetto “decoupling” o disaccoppiamento tra il prezzo del gas da quello dell’elettricità ha trovato supporto esplicito del cancelliere tedesco Olaf Scholz.

Un punto in più a favore di questa proposta è la gestione più semplice del mercato elettrico durante la fase pesante della transizione energetica verso fonti rinnovabili. È bastata solo un’apertura verso il tetto che i prezzi del gas sono scesi del 20% nella giornata di lunedì rispetto al venerdì precedente, da circa 340 euro a 272.

 

Urusula von der Leyen

“I prezzi dell’elettricità alle stelle stanno ora mettendo in evidenza, per diversi motivi, i limiti del nostro attuale disegno del mercato elettrico”, ha detto la presidente von der Leyen al Forum Bled in Slovenia. “Ecco perché ora stiamo lavorando a un intervento di emergenza e a una riforma strutturale del mercato dell’energia elettrica”, ha aggiunto. Il rischio è la totale interruzione delle forniture di gas russo. Già in questi giorni la Russia si prepara a chiudere, come aveva già fatto in precedenza, il gasdotto Nord Stream 2.

“Stiamo diversificando i nostri fornitori alla velocità della luce: la fornitura di gas da fonti diverse dalla Russia è aumentata di 31 miliardi di metri cubi da gennaio di quest’anno e questo compensa i tagli russi. Stiamo anche riducendo in modo sostanziale il nostro fabbisogno di gas importato e per questo abbiamo chiesto agli Stati membri di ridurre il consumo di gas del 15%”, ha aggiunto. L’obiettivo finale è quello di porre fine alla dipendenza europea dalle fonti fossili di Mosca.

 

 

 

 

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Editor: Lorenzo Bossola

 

 

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