guerra dello Yom Kippur
Storia

La Guerra dello Yom Kippur, 50 anni fa uno dei conflitti più importanti nel Medio Oriente

Cinquant’anni fa, il 6 ottobre 1973, il mondo assisteva con incredulità all’attacco a sorpresa dell’Egitto e della Siria contro Israele. Questo evento, noto come la Guerra dello Yom Kippur, si è rivelato uno dei conflitti più significativi del Medio Oriente e ha segnato un punto di svolta nella storia della regione.

 

Alle 14 del 6 ottobre 1973 gli eserciti di Siria ed Egitto attaccarono Israele a sorpresa, da nord e da sud mentre gran parte della popolazione stava celebrando la festa dello Yom Kippur (“giorno dell’espiazione” in ebraico), una delle più solenni della religione ebraica: fu l’inizio di quella che divenne nota come “Guerra dello Yom Kippur”, il conflitto più vasto combattuto in Medio Oriente fino alla prima Guerra del Golfo, quasi 20 anni dopo.

Le Radici del Conflitto dello Yom Kippur

Le radici di questa guerra, parte del lunghissimo conflitto fra gli stati arabi e Israele, sono da ricercare nella grande sconfitta militare subita sei anni prima dalle forze di vari paesi arabi, in seguito alla Guerra dei Sei giorni del 1967 dove l’esercito israeliano ottenne una vittoria rapidissima con un attacco preventivo, occupando vari territori dei paesi confinanti: Cisgiordania e Gerusalemme est della Giordania, le alture del Golan siriane, la striscia di Gaza e il Sinai egiziani.

I Leader coinvolti e le Motivazioni

In Egitto e in Siria erano nel frattempo saliti al potere rispettivamente Anwar al Sadat e Hafez al Assad (padre dell’attuale dittatore Bashar al Assad), entrambi leader nazionalisti e laici, che fondavano cioè il proprio mandato su una comune appartenenza etnica araba, più che sulla religione islamica.

Il nazionalismo panarabo, che proponeva un’unione dei vari paesi a maggioranza araba, aveva portato a diversi esperimenti, tutti falliti, come la Repubblica Araba Unita (un’unione durata tre anni tra Siria ed Egitto) e, proprio in quegli anni, alla Federazione delle Repubbliche Arabe.

Entrambi i paesi inoltre affrontavano una situazione economica abbastanza difficile, erano osteggiati dalle organizzazioni islamiste (in particolare dai Fratelli musulmani in Egitto) ed erano spinti dai ceti più istruiti e nazionalisti, intenzionati  a riprendersi i territori sottratti da Israele con la guerra del 1967, Sadat e Assad decisero quindi di attaccare a sorpresa Israele.

L’Attacco a Sorpresa nel Giorno più Sacro

Guerra del Kippur - Wikipedia

L’attacco fu programmato per il 6 ottobre, che quell’anno corrispondeva allo Yom Kippur (che è una festa mobile come la Pasqua, e ogni anno cade in un giorno diverso: nel 2023 era il 24-25 settembre). I fedeli ebrei, e i soldati israeliani, erano impegnati nel digiuno e nella preghiera. Per una coincidenza, il 6 ottobre del 1973 era durante il Ramadan, il mese del calendario islamico in cui i musulmani digiunano dall’alba al tramonto.

Il Ruolo Cruciale degli Stati Uniti

La sorpresa iniziale colse l’esercito israeliano impreparato: nella mattina del 6 ottobre, a otto ore dall’attacco, il capo di stato maggiore David Elazar propose al ministro della difesa Moshe Dayan e alla prima ministra Golda Meir di colpire preventivamente le forze aeree, missilistiche e di terra della Siria: Meir si rifiutò sostenendo che se Israele fosse apparso come l’aggressore, non avrebbe più potuto contare sull’appoggio statunitense: supposizione che in effetti il segretario di Stato statunitense Henry Kissinger in seguito confermò.

Il sostegno degli Stati Uniti, che organizzarono un ponte aereo per rifornire di mezzi militari Israele dopo il 13 ottobre, si rivelò essenziale per recuperare le grosse perdite subite dall’esercito israeliano nelle prime fasi del conflitto.

Gli eserciti dei due paesi arabi riuscirono inizialmente a ottenere discreti successi nell’offensiva. Nonostante l’ordine di mobilitare l’esercito, le truppe israeliane erano molto impreparate, e non riuscirono a contrastare l’avanzata degli avversari: da ovest gli egiziani oltrepassarono il canale di Suez che divideva il Sinai dall’Egitto, e nel primo giorno di ostilità portarono 100 mila uomini e circa 1.500 carri armati sulla sponda israeliana. Lo stesso successo lo ebbero i siriani, che riuscirono ad occupare le alture del Golan nel primo giorno di combattimenti.

Usa- Unione Sovietica e l’ombra della guerra fredda

Guerra del Kippur, quando vinse la diplomazia - Ordine, Como

Fu un grande shock per la popolazione israeliana, che era molto fiduciosa nella capacità dell’esercito, e in particolare dell’aviazione, di difendere i confini dello stato. Ma le forze aeree di Israele, pur dotate di moderni mezzi di produzione statunitense, furono subito messe in difficoltà dai sistemi missilistici antiaerei forniti all’Egitto dall’Unione Sovietica: come buona parte dei grandi conflitti della seconda metà del Novecento, anche la Guerra dello Yom Kippur fu influenzata dal ampio contrasto fra le due potenze della Guerra Fredda.

Gli Stati Uniti e l’Unione Sovietica avevano creato due sfere di influenza contrapposte in Medio Oriente: i primi sostenevano, e sostengono tuttora, Israele, mentre l’Unione Sovietica tendenzialmente sosteneva i paesi arabi, una parte dei quali in quel periodo era governata da partiti di ispirazione socialista. Questo si riflette anche nei mezzi e negli armamenti usati dai due schieramenti: di produzione sovietica per i paesi arabi, di produzione occidentale per Israele.

Le nuovi armi anticarro sovietiche dell’Egitto si rivelarono molto efficaci contro i carri armati israeliani, che furono inviati disperatamente al fronte mentre il resto dell’esercito veniva mobilitato. Nelle città israeliane tutti i giorni c’erano blackout e suonavano le sirene antiaeree. Per qualche giorno sembrò che la guerra potesse portare alla sconfitta e, forse, alla fine dello stato di Israele.

Nel giro di una settimana, l’esercito israeliano riuscì a riorganizzarsi. Sfruttando la sua superiorità organizzativa e tecnologica, riconquistò le alture del Golan, il 14 ottobre, e dopo una settimana di combattimenti durissimi alcuni carri armati israeliani entrarono in territorio egiziano oltrepassando il canale di Suez. Il contrattacco era guidato dal generale Ariel Sharon, che molti anni dopo divenne primo ministro del paese. Fu un evento che in Israele venne celebrato come una festa nazionale.

Il cessate il fuoco e le conseguenze

Il 22 ottobre, dopo 16 giorni di guerra, l’ONU impose il cessate il fuoco, negoziato tra Stati Uniti e Unione Sovietica, con la risoluzione 338. Le ostilità terminarono definitivamente solo il 28 ottobre, quando gli Stati Uniti imposero la fine delle operazioni israeliane in Egitto, al di là del canale di Suez.

Le stime dei morti e dei feriti di quei 22 giorni di ostilità hanno un certo grado di incertezza: si ritiene che siano morti fra i 10mila e i 20mila soldati, di cui fra i 2mila e i 3mila israeliani, e i feriti siano stati fra i 25mila e i 40mila.

Nonostante la vittoria militare israeliana, l’Egitto riuscì comunque a trattare una pace considerata accettabile dai nazionalisti, anche perché il conflitto venne bloccato quando le truppe israeliane stavano per annientare l’esercito egiziano.

Israele occupò alcune zone a ovest del canale di Suez, ma si accordò con l’Egitto per ritirarsi da lì e dal Sinai dopo pochi anni. Dopo la guerra l’Egitto normalizzò le proprie relazioni diplomatiche con Israele: fu il primo paese arabo a farlo, subendo per un periodo ripercussioni diplomatiche con gli altri paesi della regione, fra cui la sospensione dalla Lega Araba fino al 1989.

In generale, gli stati arabi si resero conto che la possibilità di una sconfitta militare diretta di Israele era poco realistica, cosa che diede nuovo impulso alle trattative di pace.

Quella dello Yom Kippur, anche detta la Quarta guerra arabo-israeliana, dopo la Guerra del 1948, la Crisi di Suez e la Guerra dei Sei giorni, è l’ultimo dei grandi conflitti fra coalizioni di stati arabi e Israele. I conflitti successivi hanno riguardato essenzialmente il Libano, con l’intervento di Israele nella sua guerra civile, e i territori palestinesi, occupati da Israele dal 1948.

La guerra scosse molto la popolazione israeliana, per la prima volta dal 1948 minacciata direttamente dagli eserciti di paesi ostili. Il governo fu molto criticato per la sua gestione del conflitto, e questo portò alle dimissioni della prima ministra Meir e segnò l’inizio della fine di un lungo periodo in cui Israele era stato governato da partiti di sinistra, culminato con la vittoria del Likud, di destra, alle elezioni del 1977.

La Guerra dello Yom Kippur ebbe anche grandissime ripercussioni sull’Occidente: per sostenere i paesi arabi e mettere in difficoltà gli alleati di Israele, i paesi arabi dell’OPEC (Organizzazione paesi esportatori di petrolio) decisero un forte aumento del prezzo del petrolio a livello globale e la diminuzione del 25 per cento delle esportazioni, oltre a un embargo nei confronti dei paesi maggiormente filoisraeliani.

In pochi mesi il prezzo del petrolio quadruplicò, causando la prima crisi energetica del Dopoguerra, che segnò la definitiva conclusione degli anni del cosiddetto “boom economico”. Nell’inverno del 1973-1974, il periodo chiamato spesso austerity, agli italiani furono imposte misure drastiche che avevano lo scopo di contenere i consumi energetici, seppure per un numero limitato di mesi. Ponendo le basi per la crisi del petrolio.

Conclusioni: La Guerra dello Yom Kippur rimane un capitolo cruciale nella storia del conflitto israelo-arabo. Ha dimostrato quanto siano complesse e instabili le dinamiche nella regione e ha avuto impatti globali significativi. A cinquant’anni di distanza, il suo ricordo rimane vivo

Leggi anche:

Guerra in Israele, perché i 130 ostaggi sono un problema per tutti

Il disastro del Vajont: 60 anni fa la tragedia che colpiva al cuore l’Italia

Escalation continua: Israele a ferro e fuoco, già 1300 morti

Editor: Ludovico Biancardi

 

Vuoi ricevere Mam-e direttamente nella tua casella di posta? Iscriviti alla Newsletter, ti manderemo un’email a settimana con il meglio del nostro Magazine.

CLICCA QUI PER SAPERNE DI PIÙ!