Rock

La notte magica dei Coldplay

La notte magica dei Coldplay. Al Datchforum di Assago la band incanta il pubblico.

Perfetto. E’ questo il modo in cui Chris Martin ha descritto l’innumerevole pubblico che si accalcava all’interno del Datchforum, ed è sempre questa la parola con cui si può descrivere il concerto di ieri sera: un tripudio di colori, immagini, energia, gioia, vitalità e coinvolgimento.

Non ci sono ormai più dubbi sull’indiscussa qualità della band inglese che, in pochi anni, non solo è riuscita a scalare le classifiche di tutto il mondo, ma è anche stata i grado di crearsi un certo numero di devoti fan che, pur di aggiudicarsi le prime file, picchettavano fuori dal forum già dalla mattina.

Una follia? Forse per qualcuno sì, ma quando ci si trova faccia a faccia con pezzi come Yellow, Don’t Panic (canzone che viene eseguita raramente) the Scientist e Fix You non si può non desiderare di essere davanti per godersele appieno.

note del walzer di Strauss

Il concerto si apre con le note del walzer di Strauss che riecheggiano nel palazzetto mentre tutta la folla inizia a sventolare palloncini colorati e, dalle prime file, spuntano un sacco di coroncine di cartone; una coreografia molto suggestiva che Chris Martin e soci apprezzeranno molto.

Si comincia con LiT ed è subito delirio, poi Violet Hill, Clocks, In My Place e Speed of Sound; non c’è tempo per rifiatare perché ogni canzone è un successo che viene cantato a squarciagola da tutto il pubblico e la band non sembra intenzionata ad interrompere per niente al mondo questo scambio di energia.

Sul palco giochi di luci suggestivi e delle sfere calate dal soffitto su cui vengono proiettate immagini di galassie, mondi immaginari e, ovviamente, dei quattro ragazzi che si stanno esibendo live.

Fix you

Alle prime note di Fix you l’atmosfera è ormai alle stelle, un pezzo bellissimo che dal vivo è come una carezza che sfiorandoti ti penetra dentro facendoti provare mille sensazioni; ma è Viva la Vida il brano che dal vivo rende maggiormente. I tamburi e il suono della campana scandiscono il tempo mentre Chris salta da una parte all’altra del palco senza mai fermarsi, rispetto all’album acquista un impatto e una grinta travolgenti.

C’è anche spazio per qualche divagazione sul tema, infatti God put a smile upon your face e Talk vengono eseguite in chiave remix; forse non la scelta migliore dato che le versioni originali dei due brani sono sicuramente migliori, ma il momento decisamente insolito può anche avere un senso all’interno delle quasi due ore di spettacolo.

The Scientist Coldplay

Momenti da brivido anche con le classiche The Scientist, Yellow e la nuova Lovers in Japan che viene accompagnata da una pioggia (quasi torrenziale) di farfalle di carta multicolore e fluorescenti che vengono fatte cadere dall’alto, una scelta azzeccatissima e molto suggestiva, decisamente coldplay

Il pubblico è in estasi, completamente sommerso dalla carta e ancora pieno di energia e voglia di cantare.Lo show si conclude con The Escapist: mille sorrisi lanciati tra la folla e innumerevoli ringraziamenti per l’affetto e l’amore incondizionato che l’Italia dimostra di riservare ogni volta alla band.

Nessuno vorrebbe andare a casa, due ore di (questa) musica non sembrano bastare, ma poi le luci si accendono e la gente viene fatta sfollare verso l’uscita.

 

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