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Spettacolo,  Opera

La straniera di Vincenzo Bellini info e trama dell’opera

La straniera: l’opera di Vincenzo Bellini

La straniera di Vincenzo Bellini vede impegnato sul podio Fabio Luisi, direttore di calibro internazionale, con esperienza a New York e Zurigo. Tra gli interpreti troviamo: Salome Jicia (nel ruolo del titolo), Dario Schmunck (Arturo), Serban Vasile (il barone) e Laura Verrecchia (Isoletta). La regia è di Matteo Zoni, mentre i costumi sono di Stefano Ciammitti. La straniera che vedremo, infine, è stata registrata al Teatro del Maggio Musicale Fiorentino.

 

La straniera di Bellini: scheda dell’opera

La straniera è un melodramma in due atti di Vincenzo Bellini (1801-1835) su libretto di Felice Romani, dal romanzo L’étrangère di Charles- Victor Prévost d’Arlincourt. Prima rappresentazione: Milano, Teatro alla Scala, 14 febbraio 1829.

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Personaggi:

  • Alaide, la straniera (soprano);
  • il signore di Montolino (basso);
  • Isoletta, sua figlia, fidanzata ad Arturo (contralto);
  • Arturo, conte di Ravenstel (tenore);
  • il barone di Valdeburgo (baritono);
  • il rpiore degli Spedalieri (basso);
  • Osburgo, confidente di Arturo (tenore);
  • dame, cavalieri, gondolieri, pescatrici, spedalieri, cacciatori, guardie e vassalli di Montolino.

La straniera di Bellini: trama in breve

L’opera La straniera, forse una delle più complesse e affascinanti di Bellini, narra le vicende dell’infelice regina Alaide, abbandonata dal Re di Francia per motivi politici e costretta a vivere, in segreto, sulle sponde del lago di Montolino, in Bretagna, in sieme al fratello barone di Valdeburgo. Gli abitanti nutrono timore e sospetto per Alaide, la quale si innamora del conte di Ravenstel, già promesso a Isoletta, figlia del signore di Montolino. Quello fra i due è dunque un amore impossibile.

Un’analisi

L’intreccio, rielaborato dal librettista Felice Romani, presenta i topoi del melodramma romantico: una storia d’amore destinata ad una fine infelice, l’ambientazione nordica e medievale; poi le gelosie, i duelli, le morti. Bellini, dal canto suo, si lascio andare anche a sperimentazione dal punto di vista musicale. Quello che colpì il pubblico, in quest’opera, fu l’immediatezza dell’espressione melodica, sempre aderente alle parole del testo o almomento scenico. Una musica drammatica, intesa come avvicinamento di melos (canto) e declamazione, di recitativo e aria.

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