Arte

LASZLO MOHOLY NAGY, IL VISIONARIO

 

Visionario, eclettico e prolifico. Laszlo Moholy Nagy, artista ungherese, influenzato dal costruttivismo russo e forte sostenitore della tecnologia nelle arti applicate è in mostra al Guggenheim di New York con un’immensa retrospettiva

 

Present Futur. Nessun titolo poteva essere più azzeccato per celebrare Laszlo Moholy Nagy. Anticipatore dei tempi fu: pittore, scultore, fotografo e scrittore. Ma anche regista e grafico. Fra i primi a sperimentare la fotografia come mezzo d’espressione figurativa e le materie sintetiche come mezzo di espressione plastica.

Instancabile e insaziabile, per lui l’arte doveva procedere a pari passo con la tecnologia. Visionario. Il suo sguardo è sempre stato rivolto al futuro. Sarà per questo che la curatrice della mostra Kelly Cullinan ha deciso di occupare con trecento opere tutte le scalinate del museo newyorkese, portando la scoperta dell’arte di Moholy Nagy in un crescendo continuo quasi a toccare il cielo. Non c’è una sequenza cronologia, le opere seppur suddivise per tecnica -nelle piccole nicchie si possono trovare i video, nelle vetrine sono racchiusi gli scritti, mentre i dipinti e le sculture dominano ovunque- si ricollegano le une con le altre, si intrecciano e dialogano fra loro. Anche le fotografie sono disposte volutamente come installazioni.

Come a mettere in rilevanza la sua poliedricità. Apprese l’arte prima con il modernismo, per poi assorbire i vapori inebrianti del Dada, del Surrealismo, del Cubismo e del Costruttivismo russo in particolare. Ma non si limitò a “imitare” i suoi predecessori, continuò a procedere con l’aggiunta di colori più brillanti e stati di trasparenza che riflettevano la sua passione per la luce.

 

Moholy-Nagy: Present Future
Fino al 7 settembre
Guggenheim, New York

Vuoi ricevere Mam-e direttamente nella tua casella di posta? Iscriviti alla Newsletter, ti manderemo un’email a settimana con il meglio del nostro Magazine.

CLICCA QUI PER SAPERNE DI PIÙ!