LEONIDA - IL LEGGENDARIO RE DI SPARTA
Storia

Leonida – il leggendario re di Sparta oltre il mito

La figura del re spartano Leonida I si è alimentata grazie a miti e leggende. Ma chi era davvero quest’uomo? Scoprite il vero volto del sovrano che ha ispirato il film 300.

Leonida I Le origini

Nato forse intorno al 540 a.C., Leonida è stato il XVII re di Sparta della dinastia degli Agiadi, una stirpe che lo storico Erodoto fa discendere dal semidio Eracle. Sempre secondo Erodoto, la madre di Leonida era stata sterile per lungo tempo, al punto che gli efori, cioè le autorità religiose spartane, cercarono di convincere il re Anassandrida II a ripudiare la moglie.

Il sovrano, tuttavia, rifiutò di farlo e gli efori gli concessero di sposare una seconda donna senza dover allontanare la prima moglie. La seconda compagna del re diede alla luce un figlio,  re Anassandrida II  che succederà al padre sul trono.

La nascita di Cleomene

Ma un anno dopo la nascita di Cleomene, anche la prima moglie del re diede alla luce un figlio, Dorieo, seguito poi da Leonida.Non essendo erede al trono, quest’ultimo venne quindi sottoposto all’agoghé, procedura con cui i giovani spartani diventavano cittadini a tutti gli effetti.

Così il ragazzo diventerà in seguito uno dei pochi re spartani a essere stato educato con i severi precetti dell’agoghé.

 

leonida

L’ascesa al trono

Anassandrina II muore nel 520 a.C., succeduto dal primogenito Cleomene. Dorieo si rifiutò di accettare il fratellastro come sovrano e se ne andò da Sparta, finendo poi per trovare la morte in Sicilia. Ancora oggi non si conosce la natura dei rapporti tra Leonida e i suoi fratelli, ma sappiamo che prese in moglie Gorgo figlia di Cleomene.

Nel 494 a.C. Sparta combatté contro Argo nella battaglia di Sepeia, periodo in cui il giovane era ormai un cittadino di pieno diritto ed erede al trono. Incerta la data dell’inizio del suo regno: alcuni propongono come data il 493 a.C., altri il 481 a.C.. Secondo Plutarco, quando qualcuno disse a Leonida “Tranne che per essere re, tu non sei per nulla superiore a noi” lui rispose “Ma se non fossi migliore di te, non sarei re”.

Le norme dell’agoghé

Cresciuto secondo le norme dell’agoghé, infatti, il giovane non credeva che il trono dovesse essere un diritto di sangue, bensì un merito da conquistare con il proprio valore. Nel 481 a.C. Leonida fu scelto per guidare le forze greche alleate nella resistenza durante la seconda guerra persiana.

La battaglia delle Termopili

Nell’agosto del 480 a.C., il re spartano si diresse verso il passo delle Termopili, andando incontro all’esercito del re persiano Serse. Con il sovrano di Sparta c’era un piccolo esercito di 300 uomini, ma poi altre polis greche si unirono alla lotta contro i persiani, formando un gruppo di 14000 soldati.

La domanda che sorge spontanea è: perché il re scelse così pochi guerrieri? Secondo Erodoto “gli Spartani inviarono gli uomini avanti con Leonida in modo che il resto degli alleati, nel vederli, marciasse senza paura di sconfitta anziché temporeggiare alla notizia di un ritardo dei Lacedemoni.

 

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Dopo la fine delle Carnee

Dopo la fine delle Carnee lasciarono Sparta e marciarono a ritmo serrato verso le Termopili. Il resto degli alleati fece lo stesso, dal momento che in quel periodo si svolgevano le Olimpiadi. Quindi inviarono la loro avanguardia, non pensando che la guerra alle Termopili fosse decisa così velocemente”.

Gli storici moderni, invece, attribuiscono le azioni di Leonida ai Giochi Olimpici in corso o al dissenso e intrighi interni. Erodoto afferma che il re, dopo aver appreso il vaticinio, si convinse di andare incontro a morte certa insieme a tutte le sue truppe, perciò scelse solo gli Spartiati che avevano figli in modo da assicurare continuità alle stirpi.

Serse attese quattro giorni prima di attaccare, sperando che i Greci si disperdessero da soli e consegnassero le armi, ma a questa richiesta Leonida rispose: «Vieni a prenderle». Di conseguenza, il re persiano attaccò nel quinto giorno, venendo però respinto dalle forze greche per i successivi due giorni.

Conclusioni: Il settimo giorno

Il settimo giorno un pastore del luogo, Efialte, rivelò ai Persiani, guidati da Idarne, l’esistenza del sentiero di Anopea, che conduceva sul retro dello schieramento greco. A quel punto Leonida rimandò in patria le truppe greche. Rimase a difesa del passaggio con i suoi 300 Spartiati, 900 Iloti, 400 Tebani e 700 Tespiesi, che si rifiutarono di abbandonarlo.

Nessun greco che combatté l’ultimo scontro alle Termopili sopravvisse, fatta eccezione per i Tebani, i quali decisero di arrendersi. Leonida morì, ma gli Spartani recuperarono il suo corpo e lo protessero fino all’ultimo Erodoto dice che Serse volle vedere la testa di Leonida conficcata su un palo e il suo corpo crocifisso, cosa sacrilega per i Greci. Sul punto dell’ultima resistenza spartana venne eretto un leone di pietra in onore di Leonida e Pausania il Periegeta afferma che le sue ossa furono portate a Sparta 40 anni dopo da un certo Pausania.

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