Moda

L’incursione artistica di Paolo Gonzato all’Atelier Les Copains

L’indirizzo Via Manzoni 21 a Milano corrisponde al negozio Les Copains. L’occhio attento scopre che c’è un’incursione nella vetrina, un motivo astratto che disturba la trasparenza del vetro.
Alzando gli occhi si vede che tutto l’edificio è interessato all’intervento decorativo.
Chi è l’autore di questa nuova estetica della facciata? Paolo Gonzato, ospite gradito di Atelier Les Copains.
Out of Stock è la sua installazione, curata da Fabrizio Meris e Gloria Maria Cappelletti. Ai due curatori è affidata la direzione artistica dello spazio che, in concomitanza con il calendario delle Fashion Week di Milano, apre le porte ad un artista nuovo. Non ci sono schemi predefiniti, unica richiesta quella di occuparsi di arte in quelli che sono i temi che la possono avvicinare alla moda. Ma non aspettatevi mini collezioni d’autore o gadget artistici: l’arte è arte, e per vederla bisogna cercarla sulle pareti.

L’incursione precedente era sul tema del filato mentre il tema della mostra di Paolo Gonzato, artista già abituato a confrontarsi con la moda per passione e per lavoro, è quello del colore nella sua bidimensionalità. E Out of Stock, la sua mostra, raccoglie divagazioni sul tema attraverso opere della sua produzione, alcune da collezioni private, in un’installazione orizzontale piuttosto inconsueta. Lo spazio è al primo piano dell’edificio di Les Copains, e  non è un white cube. Di conseguenza Gonzato ha pensato non solo di appendere le opere al muro, ma anche di appoggiarle sul pavimento, leggermente sovrapposte, perchè l’atelier di fatto è un luogo dove il flusso creativo avviene, e niente resta immobile. Il percorso visivo termina sulle finestre che affacciano su via Manzoni, con il motivo astratto visibile dall’esterno. Il simbolo distintivo dell’artista, il rombo, diventa contenuto e contenitore, lo stilema che crea il percorso, dandogli un ritmo diverso in base a come viene orientato, ma che al contempo contiene il colore, la trama, la consistenza dello stesso.   

Noi di Mam-e amiamo quando questi due mondi, apparentemente distanti, riescono a convivere senza prevalere uno sull’altro ma, al contrario, si arricchiscono e stimolano il pubblico dell’uno e dell’altro a trovare un linguaggio comune.

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