Dizionario Arte

Lindisfarne, Vangeli di

Lindisfarne, Vangeli di. Codice manoscritto miniato dei quattro vangeli, in latino, che prende il nome dall’isola di Lindisfarne (conosciuta anche come Holy Island), al largo della costa del Northumberland, nel cui monastero l’opera fu realizzata nel Settecento circa.

Considerato uno dei primi e più grandi capolavori della pittura medievale di codici in Europa (Janet Backhouse, The Illuminated Manuscript, 1979), comprende figure a piena pagina dei quattro evangelisti, ma è rinomato soprattutto per gli ornamenti vivaci, alcuni puramente astratti e altri con scene di vita di animali e uccelli; vi sono pagine invase da decorazioni ornamentali (cosiddette pagine tappeto) e capolettera ampiamente ornati.

Pur essendo così antica,

Pur essendo così antica, questa è un’opera eccezionalmente ben documentata, grazie al colophon (nota finale) aggiunto nel X secolo che ne spiega l’origine. Secondo la nota il libro fu scritto da Eadfrith (vescovo di Lindisfarne dal 698 al 721) in onore di Dio e di san Cuthbert (vengono nominati anche il rilegatore e il decoratore della rilegatura).

Cuthbert (morto nel 687), il santo più popolare dell’Inghilterra del nord, fu vescovo di Lindisfarne e fu sepolto nell’isola.

Nel 698 il suo corpo fu spostato

Nel 698 il suo corpo fu spostato in un nuovo sacrario e il manoscritto potrebbe essere stato realizzato per segnalare tale evento (il corpo fu trovato intatto e iniziò così a essere oggetto di una speciale venerazione).

Nell’875 Lindisfarne fu saccheggiata dai danesi e i monaci scapparono con il reliquiario del santo, che non ebbe più una collocazione stabile sino a che nel 995 si trovò una dimora sicura a Durham (i resti del santo ora si trovano in quella cattedrale).

I vangeli di Lindisfarne

I vangeli di Lindisfarne vagarono insieme al reliquiario e il colophon fu scritto da un sacerdote di nome Aldred, prevosto di Chester-le-Street a County Durham; egli aggiunse anche in interlinea la traduzione anglosassone del testo, la prima versione sopravvissuta dei vangeli in una forma di lingua inglese.

Nel 1539, in seguito alla soppressione dei monasteri, il codice venne separato dal reliquiario e agli inizi del Seicento fu acquistato dallo studioso di antichità e collezionista Robert Cotton (1571-1631), che possedeva una collezione di manoscritti di fama europea.

La collezione venne lasciata nel 1700

Nel 1700 la collezione venne lasciata in eredità alla nazione da suo nipote ed entrò a far parte del British Museum nel 1735, quando l’istituzione fu fondata. Vedi anche celtica, arte e insulare, arte.

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