Macron e l'accordo con la sinistra
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Francia, Macron e l’accordo con la sinistra: unica strada anti-Le Pen?

Emmanuel Macron e l’accordo con la sinistra. Questa sembrerebbe essere la strada politica prescelta dal presidente della Repubblica francese per cercare di arginare l’esuberanza del Rassemblement National guidato da Marine Le Pen e Jordan Bardella.

Le elezioni in Francia, andate in scena domenica 30 giugno 2024, hanno infatti sancito un netto vantaggio della coalizione di estrema destra, che si avvia così verso una chiara maggioranza in Parlamento. Proprio per scongiurare tale scenario Macron starebbe vagliando tutte le opzioni possibili, tra le quali appunto quella di un’alleanza con il Nuovo Fronte Popolare.

A tutti gli effetti quella intentata da Emmanuel Macron è dunque una corsa contro il tempo volta a garantirsi un numero di voti sufficiente a frenare la Le Pen. O per meglio dire un piano ideato per strappare preferenze al Rassemblement National ed evitare che il movimento vada così verso una maggioranza assoluta all’Assemblea Nazionale.

Francia, Macron e l'accordo con la sinistra: unica strada anti-Le Pen?
Francia, Macron e l’accordo con la sinistra: unica strada anti-Le Pen?

È tempo di alleanze in Francia: Emmanuel Macron e il Nuovo Fronte Popolare verso il patto anti-destra di Le Pen

Un muro, un argine, una muraglia. I termini impiegati per descrivere quanto sta avvenendo in Francia in queste ore sono tanti e variegati nei toni. Tutti hanno ovviamente un chiaro connotato politico, ma ben raffigurano il delicato scenario in atto tra Parigi e dintorni.

Il presidente della Repubblica transalpina, Emmanuel Macron, ha attivato i propri collaboratori per studiare la migliore strategia per giungere al secondo step di elezioni parlamentari francesi in concreta ripresa sulla capofila, l’estrema destra di Marine Le Pen.

Nel primo giro alle urne il 70% dei cittadini d’oltralpe che ha espresso il proprio voto, ha sancito con una discreta maggioranza la chiara vittoria del Rassemblement National, spingendo di fatto la giovane e dinamica figura di Jordan Bardella verso il probabile prossimo ruolo di premier. Leggermente attardata ma per così dire ancora in gara si è piazzata la coalizione di sinistra, il Nuovo Fronte Popolare, mentre più indietro è arrivato il gruppo di Emmanuel Macron.

Proprio il presidente francese non ha perso tempo e ha dato mandato ai propri uomini di studiare come organizzare un vero e proprio blocco democratico finalizzato ad arginare la destra lepenista. L’attenzione sarebbe stata rivolta in tal senso ad ogni singolo seggio, e in ciascuno sarebbero state studiate nel dettaglio le opzioni migliori possibili. Il tutto a partire sin dalla prima notte post elezione.

Francia, Macron e l'accordo con la sinistra: unica strada anti-Le Pen?
Francia, Macron e l’accordo con la sinistra: unica strada anti-Le Pen?

Insomma un programma preciso e composito volto a perpetrare un unico fondamentale obbiettivo: far perdere la Le Pen, o perlomeno non farla vincere agevolmente. Questo almeno è il disegno ben delineato nella mente di Macron, pronto a scendere a patti con gli altri partiti e disposto così alla “desistenza”.

Con quest’ultimo termine in Francia si intende un’azione politica volta ad escludere preventivamente dai ballottaggi i candidati con meno possibilità di trionfare, lasciando così più spazi e un maggior numero di voti agli altri.

Sarebbero almeno 200 i collegi ancora contesi, per i quali Macron ha richiesto una desistenza a geometria variabile (su circa 306 complessivi in cui sono in programma delle triangolari, ovvero ballottaggi con 3 candidati diversi). Il presidente francese ha avviato un puntuale studio di tutti i candidati mélenchonisti, così da comprenderne profilo e attitudini, e capire di conseguenza quali personalità “esuberanti” vadano necessariamente cassate in vista del 7 luglio (perché magari antisemiti o radicali).

Si tratta dunque di un’analisi approfondita di quelle situazioni appunto triangolari in cui sono presenti tre candidati (alcune circoscrizioni addirittura quadrangolari, in cui i candidati votabili sono addirittura 4). L’idea è quella di tagliare tra essi quello, rappresentante dei centristi macroniani o della sinistra coalizzata, con minori possibilità di elezione.

Il senso di tale piano voluto da Macron è quello di mettere in panchina colui o colei che possa vantare meno appeal politico, ma che potrebbe comunque strappare voti utili alla causa. In questo modo l’unica figura selezionata, sia essa del Nuovo Fronte Popolare o della Renaissance centrista, potrà contrastare in maniera più diretta il competitor messo in campo dal gruppo della Le Pen.

Dunque un quadro in cui si possano far convergere i voti sul candidato con più possibilità di vincere contro l’avversario iscritto nel Rassemblement National. Questa sarebbe la strada unica ed ultima per sconfiggere il fronte di Marine Le Pen, o almeno per far vincere la politica classe ’68 con numeri meno rotondi.

Francia, Macron e l'accordo con la sinistra: unica strada anti-Le Pen?
Francia, Macron e l’accordo con la sinistra: unica strada anti-Le Pen?

Le alleanze francesi, da Macron a Mélenchon, passando per Glucksmann: compatti contro Le Pen. Ma i pareri sono tanti e divergenti

Sbarrare la strada verso l’Assemblea Nazionale al Rassemblement National di Marine Le Pen e Jordan Bardella. Evitare che il movimento di estrema destra possa arrivare ai 289 seggi, soglia utile ad oltrepassare la maggioranza assoluta e garantirsi voce forte e quasi univoca nel concerto parlamentare. Questi i primi obbiettivi che Macron desidera raggiungere con il quadro di alleanze politiche a cui ha dato mandato di lavorare in queste ore.

Non un voto deve andare al Rassemblement National

Queste le parole del premier Gabriel Attal, che si schiera apertamente dalla parte di Macron dettando la linea precisa di quella che deve essere la finalità ultima in vista dei ballottaggi elettorali di domenica 7 luglio 2024. Non tutti i ministri sono però così disponibili a tale situazione di accordo con la sinistra.

Per me la France Insoumise è un pericolo per la Nazione quanto il Rassemblement National è un pericolo per la République

Questo ad esempio il parere contrario alle desistenze emesso in maniera chiara da Bruno Le Maire, ministro dell’Economia. Lo stesso politico classe ’69 ha in particolare denunciato l’antisemitismo, il comunitarismo, e la violenza, mezzi a suo dire presenti nelle stesse frange della sinistra.

Francia, Macron e l'accordo con la sinistra: unica strada anti-Le Pen?
Francia, Macron e l’accordo con la sinistra: unica strada anti-Le Pen?

Bocciatura per la sinistra più estremista anche da parte di Yaël Braun-Pivet, presidente della stessa Assemblea Nazionale. Chi invece sembra avere le idee chiarissime sul disegno da costruire è Raphaël Glucksmann, numero uno dei socialisti. Questo il suo commento in vista dei ballottaggi del 7 luglio 2024:

Sarà un referendum per decidere se vogliamo mandare al governo l’estrema destra. Abbiamo pochi giorni per evitare una catastrofe in Francia

Distante dalle idee di Macron però lo è anche uno dei leader dell’attuale governo transalpino: Edouard Philippe. Se l’ostilità del ministro al Rassemblement National è evidente, altrettanto lo è il suo astio nei confronti de La France Insoumise, principale partito della coalizione di sinistra.

Jean-Luc Mélenchon, leader della sinistra, invece scende in campo accanto a Macron approvando il sistema delle desistenze e invitando i propri elettori a prendere atto della terribile situazione vissuta dalla Francia e a votare perciò di conseguenza.

Neppure un voto andrà al RN, ovunque saremo terzi ritireremo il nostro candidato

Parole chiare che mostrano la posizione netta e decisa difesa da Mélenchon a poche ore dalla chiusura delle possibili alleanze. Proprio in direzione del numero uno di LFI lo stesso Macron aveva usato poche settimane fa parole molto forti, di fatto chiudendo le porte ad un possibile impasto politico.

Mélenchon era considerato infatti una sorta di gemello, ugualmente denigrato e combattuto, della Le Pen. Per Macron infatti il politico nato a Tangeri era ritenuto difensore di un estremismo simile a quello proposto dal Rassemblement National.

Quelle stesse porte sbarrate solo pochi giorni fa ora però si riaprono in modo deciso, proprio per la ferrea volontà macroniana di arginare la destra lepenista. Peraltro lo stesso presidente della Repubblica francese, chiamando candidati e colleghi politici e invitandoli a sostenerlo in questo meccanismo di diga anti-Le Pen, ha ricordato come il suo stesso gruppo sia stato eletto per ben due volte grazie al consistente supporto degli elettori di sinistra.

Francia, Macron e l'accordo con la sinistra: unica strada anti-Le Pen?
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Conclusione: elezioni in Francia, con Macron verso l’accordo con la sinistra. Questa l’unica possibile strada anti-Le Pen

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