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Marilyn in alta definizione

Dal cinemascope dei suoi anni d’oro al dvd dei giorni nostri, Marilyn ha attraversato (purtroppo postumamente) tutto il ‘900, diventando protagonista quest’anno di un cofanetto blu-ray a lei dedicato

“I just want to be beautiful”. Voglio solo essere bella. Bella lo rimarrà per sempre, Marilyn, ferma ai suoi 36 anni di vita, nel pieno del suo fulgore. Incidente, suicidio o omicidio, morte naturale o complotto poco importa, il 5 agosto saranno passati cinquant’anni da quando il suo corpo toccò per l’ultima volta morbide lenzuola bianche di un letto in cui è più facile immaginarla ridere con una coppa di champagne in mano e un sorriso malizioso, piuttosto che senza vita con il telefono muto in mano.

Anniversario non allegro, ma importante: in un mondo stressato e iperveloce come il nostro, dove non ci si ricorda cosa si è mangiato il giorno prima e si fa fatica a conoscere il proprio vicino di casa, si parla (e si sogna) ancora di una donna affascinante (ma ce ne sono altre), una buona attrice (ma non è l’unica) il cui mito ha resistito finora, sorpassando in durata persino i suoi anni di vita (e per quante possiamo dire lo stesso?). Tante le dimostrazioni di affetto immutato, a cominciare dal successo di Marilyn con la splendida Michelle Williams che la imita senza scimmiottarla, e a seguire con Smash, serie americana che prende in prestito il suo fascino, la recente visione nei cinema di A qualcuno piace caldo e la ripubblicazione da parte della Baldini Castoldi Dalai editore della poetica biografia di Norman Mailer.

L’ultimo in ordine di tempo è l’uscita di un cofanetto blu-ray, che la Twentieth Century Fox Home Entertainment lancerà sul mercato il primo di agosto. Forever Marilyn, questo il titolo della raccolta, che conterrà il suo più grande successo, A qualcuno piace caldo (nonché l’unico riconoscimento ufficiale al suo talento, il Golden Globe, se si escludono gli Henrietta Award nel 1954 e nel 1962), ma anche Gli spostati, il cui set fu un incubo ma le regalò un’interpretazione sincera, fragilissima. Presenti anche Gli uomini preferiscono le bionde, in cui si divertì a fianco di Jane Russell, Quando la moglie è in vacanza, prima collaborazione con Billy Wilder (che nonostante le sue uscite sarcastiche e un po’ crudeli non poteva fare a meno di adorarla), Follie dell’anno, in cui l’unica cosa apprezzabile è la sua presenza, Come sposare un milionario, in cui ruba la scena a Laureen Bacall e Betty Grable e dà un primo sfoggio della sua comicità, e La magnifica preda, che lei considerava una stupidaggine (e stupisce che il titolo sia stato preferito a Niagara, suo primo film da protagonista, o Giungla d’asfalto, nel suo primo ruolo in un film importante).

Fascino senza tempo: espressione azzeccata per un’attrice che ha saputo adattarsi al Cinemascope degli anni ’50 come al blu-ray del 2012, con una fisicità tutta particolare che adesso dovrebbe apparire fuori moda (di certo con il suo 1.56 m di altezza e una taglia 46 sarebbe fuori luogo a una sfilata di moda) e che invece è più invitante che mai, sensuale e accogliente come solo lei sapeva essere, ammiccante e materna insieme, lei che madre non riuscì mai ad essere, pur volendolo più di ogni altra cosa, che ammiccò tutta la vita in cerca di un’attenzione disinteressata. Possiamo permetterci di non goderci tutta la sua energia in alta definizione?

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