Maxi raduno di fascisti
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Maxi raduno di fascisti per commemorare la Strage di Acca Larenzia a Roma del 1978. Il silenzio delle istituzioni

Ennesimo raduno di fascisti per commemorare un eccidio, con tanto di picchetto d’onore e saluti romani. In questi giorni vi è stato un maxi raduno di fascisti a Roma per commemorare la strage di Acca Larenzia. Il 7 gennaio 1978, infatti, presso l’omonima via nel quartiere Tuscolano di Roma, furono uccisi tre militanti del Fronte della Gioventù, organizzazione satellite del MSI.

Ieri nella Capitale presso il luogo dove avvenne il delitto a sfondo politico si sono radunati centinaia di militanti della galassia dell’estrema destra, compresi molti ex missini. Nel corso della manifestazione, i partecipanti hanno effettuato il rituale picchetto con gli attenti e i saluti romani ripetendo “Presente!” per ben tre volte. Ira del PD, che presenterà al Ministro Piantedosi un’interrogazione parlamentare.

Maxi raduno di fascisti perla Strage di Acca Larenzia tra picchetti militari e saluti romani

Nella serata di domenica 7 gennaio presso Via Acca Larenzia si è tenuto un maxi raduno di fascisti per la commemorazione dell’omonima strage che avvenne 46 anni fa. All’epoca, infatti, nella via sita presso il quartiere Tuscolano a Roma si trovava una sede del MSI, in particolare del Fronte della Gioventù. La sera del 7 gennaio 1978 militanti di estrema sinistra irruppero nella sede ed aprirono il fuoco.

A rimanere uccisi furono tre militanti del Fronte della Gioventù, il ventenne Franco Bigonzetti, il diciottenne Francesco Ciavatta e il 19enne Stefano Recchioni. Questi era iscritto anch’egli al MSI ma in un’altra sezione della Capitale. La strage fu un duro colpo per l’organizzazione in sé e vi nacquero tafferugli con le forze dell’ordine intervenute per la ricostruzione delle indagini.

Le tre vittime della strage di Acca Larenzia: da sinistra, Franco Bigonzetti, Francesco Ciavatta e Stefano Recchioni.

Nel corso degli anni, infatti, la Strage di Acca Larenzia è stata ricordata sovente in quanto le vittime sono rimaste senza colpevoli. Nel periodo immediatamente successivo alla fine degli anni di piombo, furono arrestati diversi militanti di Lotta Continua: Mario Scrocca, Fulvio Turrini, Cesare Cavallari e Francesco de Martiis. Daniela Dolce, ultima accusata, scappò all’arresto fuggendo in Nicaragua.

Successivamente, gli arrestati furono assolti per insufficienza di prove e di conseguenza la strage di Acca Larenzia resta uno dei tanti omicidi politici senza colpevoli. Una strage che aprì un anno, il 1978, diventato l’apice di un decennio e di un periodo storico (gli Anni di piombo) su cui ancora versano molte ombre.

Maxi raduno di fascisti per Acca Larenzia, il PD presenterà un’interrogazione parlamentare

Dopo il raduno di fascisti in Via Acca Larenzia a Roma per commemorare le vittime di 46 anni fa, la manifestazione divide il mondo politico. Se da una parte dagli ambienti di destra e di FDI non proviene alcuna replica, dalle opposizioni arrivano le prime reazioni. La Segretaria del PD Elly Schlein ha annunciato che presenterà un’interrogazione parlamentare al Ministro degli interni Matteo Piantedosi

Domani presenteremo un’interrogazione al Ministro Piantedosi, quel che è accaduto non è accettabile. Le organizzazioni neofasciste vanno sciolte, come dice la Costituzione.

Elly Schlein furibonda dopo il maxi raduno di fascisti per la commemorazione di Acca Larenzia. Presenterà un’interrogazione parlamentare al Ministro Piantedosi

Non  è da meno il Responsabile della Comunicazione PD Sandro Ruotolo che aggiunge sui propri account social il confronto con un Paese, la Germania, che ha fatto più seriamente i conti con il proprio passato:

In Germania arrestano chi fa il saluto romano. È accaduto a due italiani all’Oktoberfest. Da noi no. Accade ogni volta quando i fascisti commemorano Acca Larenzia. Il fascismo è un crimine che va perseguito sempre. Le organizzazioni fasciste vanno sciolte.

Conclusioni maxi raduno di fascisti ad Acca Larenzia per la commemorazione della strage avvenuta 46 anni fa

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