Stupro Metaverso
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Stupro Metaverso: Ragazza 16 enne violentata, la polizia cerca i colpevoli

Stupro Metaverso: siamo pronti per affrontare la questione?

La polizia sta indagando su un avatar di una ragazza 16 enne, lei stava giocando in un gioco virtuale con il suo avatar ed è stata attaccata da altri utenti.

Un caso strano perché non si riesce a trovare i colpevoli di questo crimine, ma un insolito destino perché non si riesce ancora ha classificare in materia giuridica questi fatti se sono violenze o crimini informatici.

Stupro Metaverso: l’opinione pubblica si divide

Il dibattito ora si sposta sull’opinione pubblica, che è molto variegata, c’è chi dice che sono tutte stupidaggini e che poteva spegnere il videogioco, altri che non prendono sul serio dicendo che nei giochi di sparatorie e guerre allora devono tutti chiedere il risarcimento, ma se nei videogiochi classici dove le persone hanno una vita virtuale e possono morire se perdono lo scontro o la battaglia e ri-iniziano da capo la missione o il livello.

nel Metaverso dove le cose funzionano diversamente la ragazza non aveva motivo di aspettarsi che sarebbe stata violentata.

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Stupro Metaverso: le dichiarazioni ufficiali

il Ministro dell’Interno britannico, James Cleverly, ha infatti dichiarato che «è facile liquidare questo incidente come se non fosse reale, ma la caratteristica predominante di questi spazi virtuali è proprio quella di risultare incredibilmente realistici e coinvolgenti»

Un investigatore della polizia britannica ha rivelato che sono numerose le segnalazioni di molestie sessuali avvenuti nell’ambito della realtà virtuale e aumentata.

Stupro Metaverso: la posizione di Meta

Meta ha preso le distanze dalla vicenda, dicendo che un simile comportamento non è accettabile nella realtà virtuale. Purtroppo, però, sono sempre più frequenti le segnalazioni per abusi sessuali denunciati nel gioco VR Horizon Worlds, sviluppato e pubblicato proprio da Meta.

Meta dichiara ufficialmente: “Al momento non ci è stato fornito alcun dettaglio su ciò che è accaduto, non appena verranno pubblicate le informazioni esamineremo con attenzione i dettagli a nostra disposizione”.

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Stupro Metaverso: analisi giuridica

Bisogna capire gli effetti delle ricadute psicologiche di questa faccenda soprattutto considerando che trattasi di un minore, e considerando che il Metaverso essendo la simulazione del reale, almeno gli elementi per una violenza verbale sono presenti.

Bisogna preservare almeno le future generazioni che trascorreranno in media molto tempo, sarà quindi necessario creare nuove leggi e tutele per gli abusi nel mondo virtuale, anche perché al momento, nel diritto penale, lo stupro e la violenza sessuale richiedono che ci sia stato un contatto fisico; al momento il caso cardine della tematica possibilmente verrà archiviato come cyber-bullismo in mancanza di leggi più severe.

Stupro Metaverso: analisi tecno-sociologica

Le prime ricerche sulla psicologia della rete sono state fatte da ricercatori ed etnografi negli anni novanta, quando il tema della realtà virtuale era eticamente dibattuto, per via della tecnologia che dirompente stava irrompendo nelle case di tutti con i primi computer.

Ma ora che ormai quel futuro descritto anche come abbastanza psicologicamente distopico, si sta sviluppando in questi anni, è arrivato il momento di unire quella branchia di studi concernente etno-demografia e l’antropologia delle reti alla giurisprudenza per capire casi apparentemente semplici come questo ma in realtà sociologicamente complessi, per capire l’interazione tra le persone nel virtuale.

Al giorno d’oggi lo si nota nei social del web 2.0 quanto la virtualità trasformi le persone in cui sfogano le proprie emozioni negative sui social, tutto quell’ottimismo stucchevole dei cyber-positivisti che dicono che il web aiuti la collaborazione e la solidarietà creando un intelligenza collettiva, in realtà molto frequentemente si vedono gli egoismi e le lacune prevalere su tutto l’animo umano, rendendolo più vicino ad un animale.

C’è un ampio margine di dibattito sull’identità virtuale che in questi casi è difficile rintracciare a quella reale, ma capire le false identità, per altro facile sui social perché oramai entrati nel nostro quotidiano, indistintamente e anagraficamente.

Nel Metaverso abbiamo interazioni virtualmente e non piatte su uno schermo dove un altro utente non lo puoi semplicemente bloccare, non si può fare niente per evitare i conflitti virtuali ma bisogna almeno trovare una soluzione seriamente senza farci prendere da un emotività sensazionalistica  per risolvere il problema in futuro.

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Conclusioni: Vedremo se ci saranno soluzioni per risolvere il problema per evitare altre violenze

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