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Mila Schön

A scuola di poesia. Bianca Maria Gervasio insegna i versi della rinnovata bellezza del marchio Made in Milan

Giovane, fresca, pulita ma soprattutto sognatrice. La donna pensata dalla bravissima stilista pugliese per la prossima stagione autunno/inverno 2012/2013 è quasi nettamente in controtendenza rispetto alle proposte degli altri stilisti milanesi. Pochi toni scuri, poca austerità, poco rigore e poco timore verso il futuro, per celebrare in un trionfo di sete, chiffon e pellicce di volpe, la leggerezza di una moda che dimostra costantemente fedeltà, a dispetto delle stagioni che passano, agli insegnamenti di Madame Schön, alla sua perizia nel creare e alla sua misurata eleganza nei modi e nel vestire.

Citazioni che incontrano il pensiero di Kierkegaard e Simone De Beauvoir, toni caldi e naturali che si mescolano a colori accesi e a vivide laminature metalliche, e poi ancora, pulizia formale che vive attraverso silhouette modulate in motivi geometrici, pieghe, intarsi e profili ondulati. Immancabili i tessuti double, che strutturano abiti, gonne e maglioni, le lane tempestate di micro sfere tridimensionali e i crepponi ricamati con foglie dorate in fil coupé.

La collezione è coerente e magica, perché soltanto osservandola più e più volte si riescono a cogliere i molteplici livelli di lettura sottesi a ciascuna creazione.

C’è una finissima linea di demarcazione che separa il vecchio dal nuovo d’antan e Bianca Maria è riuscita ancora una volta a non varcare quella soglia di ovvietà e pericolosa tendenza che porta ad abbandonarsi lascivamente all’immagine del mito di cui si è ereditato il nome. Prova non certo facile, ma superata con aristocratica disinvoltura.

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