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Olimpiadi Milano – Cortina 2026: naufraga il progetto della pista da bob!

Questa mattina, Giovanni Malagò, presidente del Coni e membro del Cio, nonché presidente della Fondazione Milano-Cortina, ha annunciato un cambiamento significativo riguardante i Giochi Olimpici e Paralimpici invernali del 2026, originariamente pianificati a Cortina secondo il masterplan della candidatura del 2019.

Olimpiadi Milano – Cortina 2026: naufraga il progetto della pista da Bob a causa dei costi e della mala organizzazione

La spiegazione di Malagò riguardo la situazione di Cortina

Malagò ha spiegato che il governo ha comunicato due giorni fa la necessità di investire ulteriori 50-60 milioni di euro, rilanciare la gara d’appalto e trovare un’impresa disposta a costruire l’infrastruttura. Ciò avrebbe comportato una spesa complessiva di oltre 140 milioni per una pista il cui futuro risultava incerto. Gli ambientalisti si erano opposti a questa scelta, portando ora a una presenza ridotta di Cortina nei Giochi, concentrata principalmente nel curling e nello sci femminile. Inoltre, il Villaggio olimpico, inizialmente previsto per 1400 posti, sarà ora più contenuto, portando a risparmi ma anche a mancati guadagni.

L’idea di St Moritz al posto di Cortina

Il governatore Luca Zaia aveva sostenuto fortemente la costruzione di questa pista, tuttavia Thomas Bach gli aveva consigliato di valutare opzioni all’estero. Inizialmente si era anche pensato a St. Moritz, la cui scelta ora è stata confermata, ma infine si sono imposte considerazioni politiche, portando all’attuale decisione. Ora la Fondazione, guidata dal presidente Malagò, dovrà stabilire la destinazione finale: St. Moritz, con una pista naturale a pochi chilometri da Livigno, ha ottenuto il consenso del Cio.

L’idea Innsbruck per la pista da Bob

È stato perso tempo, con la commissione guidata dal commissario Sant’Andrea che ha cercato invano un’azienda disposta a costruire a Cortina. Anche Innsbruck aveva mostrato interesse in un secondo momento, ma è stata esclusa a causa dei costi elevati e della non sostenibilità ambientale dell’impianto (a causa di grandi quantità di ammoniaca). Il Piemonte aveva anche proposto Cesana, ma i 110 milioni spesi per i Giochi di Torino 2006 si erano rivelati un investimento vanificato, con la pista che era stata ridotta a uno scheletro.

L’impossibilità di sprecare secondo il ministro Abodi

Il ministro Abodi aveva spiegato che non era possibile permettersi un ulteriore spreco e rischiare di irritare il Cio. La decisione di non costruire a Cortina è stata elogiata oggi nel summit del Cio a Mumbai: il principe Alberto di Monaco, presidente della commissione sostenibilità, ha commentato che essa risulta coerente con gli sforzi legati al cambiamento climatico. Bach ha espresso gratitudine al governo italiano per il suo sostegno e ha dichiarato di aver incontrato la presidente Meloni diverse volte, l’ultima delle quali 15 giorni fa a New York, sottolineando l’entusiastico e cruciale appoggio fornito.

I soldi stanziati dal governo

Fino a ora, il governo ha stanziato 3 miliardi e 600 milioni per i Giochi: saranno sufficienti? Sarà ora possibile risparmiare a Cortina, ma la decisione rimane una sconfitta. Ci saranno economie anche a Milano, con l’eliminazione della Medal Plaza in Piazza del Duomo.

Il risparmio in generale per le olimpiadi di Cortina: poca ambizione e fallimento?

Anche a Baselga di Pinè si è optato per un risparmio: la costruzione della pista per il pattinaggio di velocità è stata ritenuta troppo costosa, portando quindi alle gare presso la Fiera di Rho. Non è stato possibile realizzare il Palasharp di Milano: le partite di hockey 2 (femminile) si svolgeranno anch’esse alla Fiera di Rho. Attualmente, è in costruzione l’impianto di Santa Giulia a Milano per l’hockey 1 (maschile), ma i costi sono aumentati a causa degli impatti del Covid e delle tensioni geopolitiche.

Tutti i vincoli finanziari del progetto di Cortina

Il laboratorio antidoping è stato salvato, ma anche in questo caso la questione è stata legata a vincoli finanziari, evitando così un’ulteriore figuraccia. Da quando è stata assegnata l’organizzazione dei Giochi il 24 giugno 2019, il percorso è stato costellato da molte sfide. I tempi impongono ora una stretta sui budget, una pratica già adottata da Parigi 2024 dopo le raccomandazioni di Macron. Tuttavia, l’Italia sembra muoversi con difficoltà nell’organizzazione di questi Giochi.

 

Editor: Tommaso Mauri

 

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