Monet imbrattato segue la sorte del Van Gogh; ma perchè?
Arte

Monet imbrattato segue la sorte del Van Gogh; ma perchè?

A pochi giorni di distanza gli ecologisti hanno colpito ancora

Imbrattato  – come già successe a Van Gogh –  il celebre  quadro di Monet “Il Pagliaio” al Museo Barberini di Potsdam, in Germania. 

Due attivisti di ‘Last Generation’, gruppo di protesta per il cambiamento climatico, hanno lanciato purè di patate contro il dipinto a olio.

Il gruppo ha postato su Twitter il video dell’attacco a “Il Pagliaio”, tra i capolavori dell’impressionista francese, invitando i politici ad adottare misure efficaci per limitare il cambiamento climatico.

Il dipinto di Monet appartiene alla collezione del donatore e multimiliardario Hasso Plattner ed è esposto nella mostra permanente del Museo Barberini. Gli attivisti hanno avuto facile accesso all’opera che non è protetta da vetri e hanno semplicemente dovuto scavalcare una sorta di cordone a trenta centimetri da terra che segna il perimetro oltre il quale i visitatori non possono andare.

All’azione hanno partecipato altre due persone che hanno girato il video poi postato sui social.

 

Questo tipo di protesta non è nuovo

 

Monet imbrattato segue la sorte del Van Gogh; ma perchè?
Pochi giorni fa un’azione analoga, ma con salsa di pomodoro, è stata compiuta contro i ‘Girasoli’ di Van Gogh a Londra.

Il giallo dorato dei “Girasoli” soffocato da un arancione acceso che scende sul quadro come un manto. La famosa opera di Van Gogh è stata  per ora la penultima “vittima” degli attivisti pro ambiente.

Sono già molti gli attacchi.  Erano già stati colpiti infatti: “La Primavera” di Botticelli agli Uffizi a Firenze, una statua di Boccioni a Milano, un dipinto di Horatio McCulloch a Glasgow, un altro quadro di Van Gogh al Courtauld Institute of Art di Londra, un dipinto di Turner a Manchester e tanti altri.

 

Ma perchè?

Certamente per dare visibilità alla causa dei vari gruppi di attivisti ambientalisti e sensibilizzare così il sistema politico. Non a caso siamo qui a parlare del quadro imbrattato di Monet e Van Gogh. Quello che ci lascia perplessi è il come viene portata avanti questa protesta. Che senso ha deturpare delle opere d’arte da parte di chi sostiene di voler limitare il cambiamento climatico?

La campagna “Just Stop Oil”, lanciata contro i paesi indietro nella politica sull’emergenza climatica  sostiene che il motivo delle loro azioni e la domanda che questi giovani si pongono è: «L’arte vale di più della vita? Più del cibo? Più della giustizia?»

 

Il blitz al museo di Londra

Le immagini del blitz alla National Gallery mostrano due giovanissime militanti in azione: entrate entrambe nel museo con indosso t-shirt bianche con la scritta “Just Stop Oil”, fermiamo il petrolio ora, per lanciare poi il contenuto di due lattine di zuppa di pomodoro o di legumi contro il quadro di Van Gogh. E incollarsi quindi al muro con una mano ciascuna, sotto l’opera imbrattata, in modo da farsi riprendere sorridenti, con le confezioni di ministra aperte rette nell’altra mano. Che dire!

 

Protesta civile o puro vandalismo?

 

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