Dizionario Arte

Nauman, Bruce

Artista americano. Dopo la formazione, presso la University of California-Davis, fu assistente del pittore Wayne Thiebaud e, a partire dal 1966, insegnante presso il San Francisco Art Institute. Nel 1968 legò il suo nome a quello del mercante Leo Castelli; la sua produzione risentì fin da subito del modello di Marcel Duchamp e delle teorie di Ludwig Wittgenstein, in particolare nell’attenzione per il linguaggio verbale e l’ambiguità di apparati segnici convenzionali come proverbi o espressioni idiomatiche. Fondamentale, in Nauman fu però la riflessione sulla figura dell’artista, visto come attore e manipolatore della comunicazione, un interesse che informò il suo approccio con un numero insolito di medium diversi. In ambito concettuale, rinunciò alla triade di Kosuth concentrandosi sulla parola scritta, spesso realizzata con luci al neon; vicino anche a Robert Smithson e alle teorie dell’entropia in arte, iniziò alla fine degli anni Sessanta ad utilizzare il video. Ancora oggi, le sue performance sono spesso concepite proprio per la ripresa e la riproduzione differita, senza la presenza diretta del pubblico. In questi lavori, i gesti del corpo sono privati del contesto che li motiva socialmente, visti come “forme” convenzionali inserite in uno spazio-tempo ambiguo, instabile e privo di coordinate che richiamino a una dimensione reale.
Nauman ha vinto il Leone d’Oro alla Biennale di Venezia del 1999.

Nascita: Fort Wayne 1941

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