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Nicolò Barella leader dell’Italia nel miglior momento della sua carriera raggiunge quota 10 reti in azzurro.

Momento magico per Nicolò Barella, il centrocampista dell’Inter è stato decisivo per l’affermazione contro le Aquile e ha coronato un periodo di grandi soddisfazioni. Per Inzaghi e Spalletti è un leader insostituibile. Ora è a quota 10 reti in azzurro: nessuno come lui tra i 26 convocati di Euro 2024.

Barella il momento magico dentro e fuori dal campo

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L’ultimo mese e mezzo Nicolò Barella difficilmente lo dimenticherà perché in famiglia e… sul lavoro gli sono successi eventi che lo hanno riempito di gioia. Calcisticamente parlando il centrocampista sardo ha molto da sorridere. Il 22 aprile ha vinto il sesto derby di fila e lo scudetto della seconda stella in casa del Milan; il 19 maggio ha alzato al cielo a San Siro, da vice capitano, la coppa dello scudetto; cinque giorni fa ha rinnovato il contratto fino al 2029 ed è diventato il giocatore italiano più pagato della Serie A. Un matrimonio lungo, il primo dell’era Oaktree, che il giocatore ha voluto celebrare prima dell’Europeo, per avere la testa sgombra.

Sabato ha firmato la rete del 2-1 con un potente tiro da fuori area, decisivo per l’affermazione contro l’Albania, all’esordio nell’Europeo. Se la sua carriera va a gonfie vele, si festeggia anche in famiglia, il 6 giugno è nato Romeo, che fa compagnia alle tre sorelline Rebecca, Lavinia e Matilde. A dicembre, Nicolò e la moglie Federica Schievenin, avevano annunciato l’arrivo del primo figlio maschio, ma avevano spiegato anche di aver perso il suo gemello:

«Un dolore atroce» […] «Ringrazio tutti i compagni, l’allenatore e lo staff perché mi sono stati vicino in un momento non facile per me»

aveva detto il giocatore dopo il bellissimo slalom in area del Napoli e il gol che aveva contribuito il 3 dicembre alla pesante vittoria al Maradona.

Umiltà e talento, martello e pennello, pilota e motore: Nicolò Barella è il leader anche morale dell’Italia

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Al termine della partita del Signal Iduna Park, prima delle interviste a bordo campo, Spalletti lo ha abbracciato e gli ha dato un bacio in testa. Quasi un gesto “paterno” di ringraziamento perché Nicolò non si è tirato indietro neppure stavolta, nonostante per una decina di giorni non si sia mai allenato con i compagni perché impegnato a recuperare dopo l’infortunio al retto femorale destro patito a Coverciano.

L’interista non ha mai preso in considerazione l’ipotesi di non scendere in campo contro le Aquile e giovedì è rientrato in gruppo, disputando un paio di sedute insieme agli altri. Così ha convinto il c.t. a schierarlo accanto a Jorginho.

“Bare” ha risposto alla sua maniera, con una prestazione di temperamento e il decimo gol della sua avventura in azzurro: nell’attuale rosa dei 26 nessuno ha segnato più di lui. Aveva segnato anche a Euro 2020 nel quarto contro il Belgio quando aveva firmato l’1-0 e servito l’assist per il raddoppio di Insigne.

Ci manca un attaccante in grado di battere il portiere con continuità Forse, ma intanto abbiamo avuto la conferma che l’interista è un giocatore totale, uno di quelli capaci di fare la differenza non solo recuperando il pallone o gestendolo (sabato ha completato 105 passaggi e ne ha sbagliati appena 3), ma anche determinando il risultato.

Mentalità da leader

A fare di Barella un elemento indispensabile per questa Nazionale è la mentalità vincente che trasmette alla squadra. Quando ha giocato la prima volta a Dortmund, nel 2019, con Conte sulla panchina dell’Inter, era appena arrivato dal Cagliari ed aveva zero esperienza ad alto livello.

A quasi cinque anni di distanza, dopo essere stato inserito due volte tra i migliori 30 del Pallone d’Oro, la situazione è totalmente diversa e Nicolò è diventato uno di quelli che risolvono i problemi. Come successo ieri sera con quella botta di destro che ha permesso all’Italia di completare la rimonta e che ha scacciato definitivamente i dubbi sulle sue condizioni fisiche.

Ha dovuto attendere l’ok del Var, ma alla fine ha esultato e dedicato il gol al figlio appena nato. La moglie Federica nelle ore precedenti aveva mostrato sui social la foto di Romeo con la maglia nerazzurra numero 23. Difficile per Barella dimenticare un mese e mezzo come questo.

Nicolò Barella papà per la quarta volta: è nato Romeo | Gazzetta.it

Perché Nicolò l’Indispensabile non fa calcoli: il calcio come la vita è imprevedibile e concede nuove occasioni, magari da festeggiare con una delle preziose bottiglie della sua cantina di vini. «Riposarsi per recuperare dal problema muscolare gli ha fatto bene» ha spiegato Spalletti. Ma Nico sul campetto secondario del centro sportivo di Iserlohn ha fatto una corsa contro al tempo per esserci. Ed è rimasto colpito da come la squadra lo ha riabbracciato: «I ragazzi mi hanno fatto sentire importante».

Come un leader assoluto, una guida tecnica, ma prima ancora morale, capace di indicare la via: umiltà e talento, martello e pennello. Per scolpire e rifinire questo nuovo sogno azzurro.

Conclusione: Momento magico per Barella, il centrocampista dell’Inter è stato decisivo per l’affermazione contro le Aquile e ha coronato un periodo di grandi soddisfazioni.

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Editor: Ludovico Biancardi

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