Novecento
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Novecento di Bertolucci: l’Italia contadina che resiste

Venerdì 1 maggio su Rai Movie alle 21 e 10 va in onda Novecento (1976) di Bernardo Bertolucci, controverso e drammatico affresco dell’Italia contadina e dell’ascesa e della caduta del fascismo nella provincia romagnola.

Novecento
Novecento (1976)

NOVECENTO: IL QUARTO STATO NELL’EMILIA ROMAGNA

Scritto da Bernardo Bertolucci con il fratello Giuseppe e il montatore Franco Arcalli, Novecento è un affresco storico dell’Italia contadina dal 1901 al 1945. Narra in particolare l’amicizia tra Alfredo (Robert de Niro) e Olmo (Gérard Depardieu), nati lo stesso giorno nello stesso luogo, l’uno figlio di padroni, l’altro di contadini. Sullo sfondo, il susseguirsi dei grandi eventi storici: la prima guerra mondiale, l’ascesa del fascismo, la seconda guerra mondiale, la lotta partigiana e la liberazione. Il film affronta anche le problematiche dei diritti dei lavoratori, dello sfruttamento dei braccianti, del progresso agricolo nelle campagne. Denuncia inoltre la connivenza dei proprietari terrieri con il fascismo, proprio per impedire ai contadini di affermare i propri diritti. Non a caso la prima immagine del film, a fare da sfondo ai titoli di testa, è il famoso quadro di Pellizza da Volpedo Il quarto stato, dipinto nel 1901.

Novecento
Novecento (1976)

UN CAST STELLARE

Il cast del film è composto anche dai premi Oscar Donald Sutherland e Burt Lancaster, dallo scrittore e attore statunitense Sterling Hayden dell’attrice francese Dominique Sanda. Accanto a lei Stefania Sandrelli, già protagonista per Bertolucci de Il Conformista (1970) insieme con la Sanda. Tra gli attori italiani si segnalano Alida Valli, Laura Betti, Romolo Valli e Liù Bosisio. Per il ruolo di suor Desolata, Bertolucci scelse la famosa attrice del cinema muto Francesca Bertini, allora 84enne. Molti gli attori non professionisti scelti per fare le comparse tra i contadini della campagna emiliana.

 

CURIOSITA’

Le riprese sono state effettuate in numerosi luoghi dell’Emilia Romagna, in particolare nella cascina di Roncole Verdi, frazione di Busseto, luogo natale di Giuseppe Verdi. A questi il regista tributa numerosi omaggi sin dall’inizio del film. La data di nascita dei due protagonisti è infatti il 27 gennaio 1901, il giorno in cui muore il famoso compositore. Il film fu temporaneamente sequestrato per oscenità poco dopo l’uscita delle sale a causa di una scena di pedofilia e di una bestemmia (seppur in dialetto) ma poco dopo fu ripresentato nelle sale cinematografiche.

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