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Percy Jackson sfida Harry Potter

Prende il via il 12 marzo una nuova saga fantasy alla conquista del pubblico di Hogwarts. Ci riuscirà?

Fantasy + bestseller + blockbuster + effetti speciali + Chris Columbus: Percy Jackson e gli Dei dell’Olimpo: Il Ladro di Fulmini sarà il nuovo Harry Potter e la pietra filosofale? E Logan Lerman sarà il nuovo Daniel Radcliffe? Gli interrogativi sono più che leciti e gli elementi a favore di una possibile tesi ci sarebbero tutti…

Il ladro di fulmini. Percy Jackson e gli dei dell’Olimpo (Mondadori, 2010), apparso per la prima volta tra gli scaffali delle librerie statunitensi nel 2005, è presto diventato un bestseller, totalizzando ben sette milioni di copie vendute e dando origine ad un’inevitabile saga di ben cinque – fino ad ora – volumi (oltre al primo, The Sea of Monsters, The Titan’s Curse, The Battle of the Labyrinth e The Last Olympian, ancora inediti in Italia). Il suo autore è il texano Rick Riordan, che ha dato vita alla fortunata saga fantasy ideando per suo figlio Haley, affetto da dislessia, dei racconti su un dodicenne molto speciale colpito dallo stesso disturbo specifico di apprendimento. Nei romanzi però, la dislessia del figlio si è trasfigurata in una sorta di superpotere, come nella prova inconfutabile (assieme al deficit dell’attenzione) di essere un mezzosangue, ovvero il figlio di un dio dell’Olimpo e di un essere umano.

Percy Jackson, dunque, scopre di essere un semidio: suo padre, infatti, è il dio del mare, dei cavalli e dei terremoti Poseidone (Kevin McKidd). Quando il fulmine di Zeus (Sean Bean) viene rubato, Percy sarà il primo ad essere sospettato di furto: per questo si imbarca in una mirabolante avventura alla ricerca del vero ladro con i suoi amici, il satiro Grover (Brandon T. Jackson) e la semidea Annabeth (Alexandra Daddario), figlia di Atena, cercando di proteggere la sua famiglia da una guerra spietata tra dei.

Anche il film nasce in seguito alle reazioni positive di una figlia dislessica, quella del regista, sceneggiatore e produttore statunitense Chris Columbus, già autore di Harry Potter e la pietra filosofale (2001) e Harry Potter e la camera dei segreti (2002), ma anche produttore di Harry Potter e il prigioniero di Azkaban, (2004). Il suo è dunque un ritorno al fantasy con un adventure movie pseudo-mitologico targato Fox 2000 che ricorda da vicino quello del maghetto, per una saga che si profila la più anti Hollywoodiana degli ultimi anni.

La formula magica per la potenziale riuscita del film? «I miti greci sono intramontabili e sempre attuali, i protagonisti sono dotati di grande umanità, gli attori sono stati scelti soprattutto in base alle loro caratteristiche fisiche e alla loro preparazione, e sono presenti gli ultimi effetti speciali disponibili sul mercato» dice Columbus. Sequel? Incerta sarà l’attesa dei quattro sequel di Percy Jackson e gli Dei dell’Olimpo, la cui produzione dipenderà dal favore o meno del pubblico in sala. A tal proposito il regista dichiara: «Non voglio essere presuntuoso né sfidare il destino, ma se avrà successo vedremo come continuare».

Il 15 luglio 2011, dopo l’uscita di Harry Potter e i doni della morte: Parte II, il mago si ritirerà per sempre dalla scena lasciando un vuoto enorme nel pubblico (e negli incassi) di tutto il mondo. Dopo tanti buchi nell’acqua (Eragon e La bussola d’oro su tutti) sarà finalmente Percy Jackson e gli Dei dell’Olimpo a raccoglierne l’eredità?

Elisa Panetto

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