Dizionario Arte

Pirandello, Fausto

Pittore italiano, figlio dello scrittore Luigi. Frequenta le esposizioni romane della Secessione (1913-1916) e dopo il 1918 diventa allievo dello scultore Sigismondo Lepinski, per poi iscriversi alla Scuola libera del nudo nel 1920. Stimolato dal vivace clima intellettuale romano, lascia la scultura per dedicarsi alla pittura, guardando all’opera di Armando Spadini e Felice Carena. Al 1923 risalgono i primi dipinti, nudi di donna dove l’impianto realistico viene modulato da stilemi novecentisti e da influenze sia espressioniste che post-impressioniste. Gli scorci prospettici delle figure sono recuperati da fonti classiche (Andrea Mantegna e Paolo Uccello) e caratterizzeranno gran parte della sua produzione. Nel 1925 debutta ufficialmente alla III Biennale romana, mentre nel 1926 espone alla Biennale di Venezia. Si trasferisce nella capitale francese (1927-1930), dove entra in contatto coi pittori della scuola di Parigi e gli italiani di Parigi. Rientrato a Roma, rielabora l’esperienza parigina attraverso un linguaggio anticlassico e monumentale che recupera la visione metafisica e arcaicizzante della corrente italiana novecentista, per dare corpo ad una pittura in cui mito e simbolo convivono col dato realistico di piccoli gesti quotidiani (Interno di mattina, 1931; La pioggia d’oro, 1933; Il bagno, 1935). Dagli anni Cinquanta, ispirate al cubismo analitico di Georges Braque, le sue opere tendono ad una maggiore astrazione (Natura morta, 1961). Nascita: Roma 1899; Morte: Roma 1975

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