Spettacolo,  Cinema

POLANSKI RINUNCIA ALLA PRESIDENZA DEI CÉSAR

Ha avuto successo l’opera di boicottaggio mossa nei confronti del regista. Roman Polanski ha rinunciato a presiedere i César, gli Oscar francesi

Una scelta che, come previsto, ha fatto discutere, ma che ha avuto forse eccessive conseguenze. Solo pochi giorni dopo la nomina onoraria a Roman Polanski come presidente dei César, ecco la rinuncia del regista, motivata dalle numerose proteste di organizzazioni femministe che hanno invitato al boicottaggio dello show. Alla base di tutto, la violenza sessuale commessa nei confronti di una minorenne negli anni settanta, che causò l’estradizione del regista e il suo ritorno obbligato in terra europea. L’avvocato di Polanski ha confermato la rinuncia alla presidenza del suo assistito, comunicando che quel che è successo negli ultimi giorni a ridosso della sua nomina lo avrebbe “profondamente rattristato”.

Polanski è sempre stato ammirato dall’Académie des Arts et Techniques du Cinéma dei César. Nel passato, ha vinto il premio come miglior regista nel 1980 per il suo ‘Tess‘, per ‘Il pianista‘ nel 2002, ‘The Ghost Writer‘ nel 2011 eVenere in pelliccia’ nel 2014. Come presidente della prossima edizione, al via tra un mese, Polanski avrebbe semplicemente aperto i giochi con un discorso inaugurale. Troppo, evidentemente, per le organizzazioni femministe che hanno fatto muro per complicare le cose all’odiato regista francese: “La nomina di Roman Polanski è un atto oltraggioso per tutte le vittime di violenze e minacce sessuali”, ha comunicato nei giorni scorsi una rappresentante del movimento “Osez le femminisme!“, continuando: “la qualità della sua filmografia ha poco a che fare con il crimine che ha commesso ed il suo rifiuto ad assumersi le proprie responsabilità”. 

Vuoi ricevere Mam-e direttamente nella tua casella di posta? Iscriviti alla Newsletter, ti manderemo un’email a settimana con il meglio del nostro Magazine.

CLICCA QUI PER SAPERNE DI PIÙ!