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Quando l’arte incontra la natura. Le opere di Margherita Leoni

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«L’uomo contemporaneo vive la natura come una realtà esterna, la guarda da spettatore in una visione dualistica e la percepisce come qualcosa a cui non appartiene. Se così non fosse, non potremmo credere all’atteggiamento per lo più distruttivo che assumiamo nei suoi confronti, tanto da essere giunti ad un dramma ecologico».

Con queste parole Anna Lisa Ghirardi, curatrice insieme a Osvaldo Negra, Francesco Rigobello, della mostra Pau Brasil, il mito verde di Margherita Leonipresenta l’esposizione al MUSE di Trento. Lavori realizzati con diverse tecniche, acquerello, carboncino ed elaborazione digitale per un racconto della biodiversità botanica brasiliana, un invito a costruire un rapporto di conoscenza e rispetto con il mondo naturale.

Al cui centro è la pianta endemica Pau Brasil (Caesalpinia echinata), un albero della famiglia delle Fabaceae, nativo della foresta vergine Mata Atlântica che ricopriva completamente le regioni litoranee del Brasile, in via di estinzione. Le cause risalgono al XIX secolo e furono relative alle attività economiche, come la coltivazione della canna da zucchero e del caffè, e alla crescente pressione demografica, per una modifica dell’habitat naturale della zona. Nonostante i continui tentativi per farlo riaffiorare sembra che l’albero sia ormai diventato ornamentale, custodito in giardini e nei parchi, e la speranza che torni a riprodursi dove è nato, pare rara.

Tanto che Margherita Leoni, nativa di Bergamo, ma di adozione brasiliana dal 1999, punta sull’arte per raccontare la natura, una sorta di reportage per sensibilizzare il grande pubblico sulla bellezza e l’unicità del patrimonio ambientale e l’importanza della salvaguardia.

Una causa già anticipata nel 2008 con l’istallazione Paradiso Terrestre alla Gamec e con dei ritratti botanici ad memoriam: dopo il disastroso incendio del Parque Nacional das Emas nel cerrado brasiliano del 2010, l’artista raccolse le ceneri delle specie arboree andate distrutte per ricrearne simbolicamente la vita, puntando l’accento sui semi come simbolo di rigenerazione oltre la volontà umana. Una lotta assidua che si ripete nella mostra sulla Caesalpinia echinata, l’antichissima pianta, minacciata di scomparire.

Il bacio nell’arte: quando le emozioni vivono anche da dipinte.

 

Pau Brasil – Il mito verde di Margherita Leoni

dal 22 gennaio 2016 al 10 aprile

MUSE, Museo della Scienza. Trento

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