Dizionario Arte

Rinascimento, movimento intellettuale e artistico

Rinascimento. Termine che si riferisce a un movimento intellettuale e artistico che cominciò in Italia nel XIV secolo, ebbe il suo culmine nel XVI secolo e influenzò il resto dell’Europa in modi molto diversi.

La nozione di rinascimento

La nozione di rinascita si riferisce al ritorno dei valori del mondo classico; questo concetto iniziò a essere usato all’inizio del XV secolo negli ambienti culturali italiani, in cui si riteneva di vivere in un periodo in cui le qualità dell’arte e della letteratura antiche stessero rifiorendo dopo secoli di barbarie.

Nel secolo successivo Vasari diede forma compiuta all’idea di questa rinascita: riteneva infatti che l’arte avesse subito un declino nel medioevo, fosse stata riportata sulla retta via da Giotto e avesse raggiunto il suo apice con il suo amico ed eroe Michelangelo.

L’estensione del significato del termine

L’estensione del significato del termine da movimento culturale a periodo della storia iniziò nel XVIII secolo e si stabilizzò alla metà del XIX secolo. John Ruskin usò l’espressione “The Renaissance Period” in Le pietre di Venezia (1851), per esempio, Jules Michelet chiamò uno dei volumi della sua storia della Francia La Renaissance (1855), e nel 1860 Jacob Burckhardt pubblicò il suo libro molto influente La civiltà del rinascimento in Italia.

Michelet vedeva il rinascimento come antitesi del medioevo, e anche se Burckhardt non condivideva questa visione, anche lui aveva una concezione del movimento piuttosto romantica, considerandolo come un’eccezionale fioritura dello spirito umano: “la scoperta del mondo e dell’uomo”.

Nelle parole di Gombrich

Nelle parole di Gombrich,

il XIX secolo considerava il rinascimento come un movimento di liberazione dal dogmatismo monacale del medioevo, che esprimeva il gusto ritrovato del piacere dei sensi nella celebrazione artistica della bellezza fisica“.

Agli storici moderni queste idee sembrano troppo semplici. Il rinascimento è visto più come un periodo di cambiamenti graduali che una rottura improvvisa col passato (l’arte diventò per molti versi più secolare, per esempio, ma i soggetti religiosi tradizionali erano ancora la principale fonte di guadagno per la maggior parte dei pittori e degli scultori del tempo).

Tuttavia gli stessi intellettuali del rinascimento furono i primi a concepire un’identità per la loro epoca. Questo fatto conferisce una certa coerenza alla definizione.

Gli studiosi possono discutere infinitamente sull’esatta interpretazione di molti aspetti del periodo, ma nel quadro generale della storia il rinascimento rappresenta il tempo in cui il ‘medievale’ diventa il ‘moderno’.

Nelle arti visive

Nelle arti visive, la rinascita dell’antico è più chiaramente visibile nell’architettura. Ciò perché l’architettura classica adopera un ‘vocabolario’ di forme che la distingue senza ambiguità dallo stile gotico. Indubbiamente Brunelleschi può essere considerato il primo architetto rinascimentale. Si interessava agli edifici romani probabilmente più per quello che poteva apprendere sui problemi strutturali che per ragioni stilistiche. Non fu dogmatico né archeologico nel suo uso del dettaglio antico, ma la sua comprensione del disegno classico era istintiva. I suoi edifici -basati su semplici proporzioni matematiche -hanno una lucidità e un’armonia paragonabili con i migliori modelli antichi

Nella scultura gli inizi del rinascimento si ricollegano alla fine del XIII secolo e a Nicola Pisano, noto per la diretta influenza che esercitarono su di lui i sarcofagi romani. Ma è solo con Donatello, all’inizio del XV secolo, che si trova uno scultore che abbia assimilato completamente lo spirito della scultura antica, e che non ne abbia semplicemente preso in prestito motivi stilistici.

Nella pittura è più difficile definire il rinascimento in termini di influenza dell’antico. Pochi sono i dipinti antichi sopravvissuti in confronto ai resti dell’architettura e della scultura romana che si trovano in Italia. Gli scritti degli autori antichi dicono però che i pittori classici erano eccezionali nella fedeltà alla natura. Questo fu visto come un elemento chiave per la pittura rinascimentale.

Dato che Giotto

Dato che Giotto fece enormi progressi nella rappresentazione naturalistica è spesso posto a capo della tradizione pittorica rinascimentale. Sarebbe più appropriato conferire questo primato a Masaccio, che diede un nuovo rigore scientifico ai problemi della rappresentazione.

Masaccio, come i suoi amici Brunelleschi e Donatello, viveva a Firenze. È quindi ragionevole considerare Firenze la culla del rinascimento. Il periodo intorno al 1425, a cui risalgono alcune delle loro opere più innovative, il momento di svolta fondamentale per l’arte europea.

Firenze continuò a essere di importanza primaria per tutto il XV secolo, ma nel XVI secolo Roma e Venezia divennero centri artistici altrettanto significativi. Il rinascimento raggiunse l’apice all’incirca tra il 1500 e il 1520, un periodo che oggi viene chiamato pieno rinascimento.

Durante questo periodo

Durante questo periodo i tre più famosi artisti del tempo furono Leonardo, Michelangelo e Raffaello. Questi ultimi realizzarono opere che per secoli sono state considerate esempi di impareggiabile perfezione e compimento di tutti gli ideali che gli artisti avevano perseguito da Giotto in poi. In architettura Bramante rappresenta un simile apice. I suoi contemporanei ritenevano che i suoi progetti nobili e solenni avessero ricatturato la maestà degli edifici romani.

Gli ideali e il linguaggio del rinascimento italiano iniziarono a diffondersi nel resto dell’Europa solo intorno al 1500. Albrecht Dürer fu il principale artista del ‘rinascimento nordico’, e si fece portatore delle nuove idee italiane in terra tedesca. La sua opera fu di enorme importanza per la diffusione delle idee italiane. Nel corso del XVI secolo diventò parte integrante della carriera dei giovani artisti ambiziosi del nord Europa seguire le sue orme attraverso le Alpi

All’epoca, tuttavia, l’arte italiana era ormai entrata nella fase del manierismo, e molte delle opere di ispirazione italiana realizzate in questo periodo in Germania, Francia e Olanda si classificano come manieriste più che rinascimentali.

La maggior parte degli artisti nordici seppero imitare soltanto le caratteristiche superficiali dell’arte italiana. Solo pochi -come Jan Van Scorel -assorbirono qualcosa dell’ordine, dell’equilibrio e della dignità associati al pieno rinascimento.

In Inghilterra vennero a lavorare

Alcuni artisti italiani iniziarono a lavorare in Inghilterra (in particolare Pietro Torrigiano e Giovanni II da Maiano). Nel XVI secolo l’influenza del rinascimento fu qui abbastanza ridotta, e si limitava soprattutto a motivi decorativi (e molti di questi erano usati in forme alterate o fraintese). Bisogna aspettare il XVII secolo perché emerga un artista inglese -Inigo Jones -che comprenda appieno gli ideali rinascimentali, ma ormai l’arte italiana era passata dal manierismo al barocco. Vedi anche proto-rinascimento.

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