Milano

SILUETA, OPERE SU CARTA DI ANA MENDIETA

 

Nonostante la sua breve vita Ana Mendieta fu fra le artiste contemporanee ad aver avuto un ruolo centrale negli anni ’70. Nata a Cuba nel 1948, riuscì a espatriare negli Stati Uniti con la sorella all’indomani della rivoluzione castrista. Uno sradicamento forzato, campi di rifugiati, orfanotrofi e famiglie adottive la porteranno ad avere un senso di non-appartenenza. Il rifugio lo trova nell’arte. Studia all’Università dello Iowa, qui incomincia a nutrire interesse per le culture primitive e matriarcali che hanno lasciato impresso nella roccia o nella pietra il simbolo sinuoso della Dea Madre come forza rigeneratrice.

Sperimenta, passa dalla fotografia al video, dalla performance alla scultura fino al disegno. Al centro sempre la natura, spesso nei suoi film è lei stessa a ricongiungersi con la terra come simbolo di rinascita interioreAbbracciando gli ideali del femminismo, la donna diviene simbolo di magica ritualità, con riferimenti alla “santeria cubana”, l’origine, mai dimenticata. Un grembo in cui trovare conforto.

Nel 1983 si trasferisce nella capitale italiana, dove resta per due anni, in seguito alla vittoria del del Prix de Rome per la scultura. Affascinata dalla storia della città nei due anni di residenza presso l’American Academy in Rome, Ana Mendieta svilupperà la sua tecnica nella creazione di sculture e disegni definiti comunemente silueta. In mostra, da oggi, alla Galleria Raffaella Cortese di Milano. Opere su carta – inchiostri, acquarelli, matite-  meno conosciute, ma altrettanto importanti per comprendere la poetica dell’artista che in soli trentasette anni di vita ebbe molto da offrire con le sue idee.

 

 

Ana Mendieta

dal 10 marzo all’11 maggio

Galleria Raffaella Cortese, Milano

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