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Spazio Schengen sospeso, quali conseguenze per l’Italia?

A seguito della crisi in Medio Oriente, diversi Stati UE tra cui l’Italia hanno reso lo spazio Schengen sospeso: tale decisione politica interessa sia le frontiere interne che esterne all’UE. Lo stesso governo italiano, d’accordo con quello sloveno, ha predisposto la chiusura dei valichi principali di accesso all’area balcanica ad est appena sopra Trieste. Per il capoluogo giuliano si torna indietro agli anni duri del Dopoguerra e del periodo di contesa con l’allora Jugoslavia.

Ma quali saranno le conseguenze per il nostro Paese? E’ vero, le porte a Nord-Est sono chiuse e presidiate, ma i canali di Sardegna e Sicilia sono sempre teatro di continui sbarchi da Tunisia e Libia. Inoltre, con lo Spazio Schengen sospeso le migliaia di migranti che intendono raggiungere i propri famigliari in altri Paesi europei sono di fatto bloccati in quanto privi di documenti che attestino la provenienza.

Spazio Schengen sospeso: l’Europa si chiude in sé stessa ancora una volta

Dunque, con lo spazio Schengen sospeso l’Europa torna indietro di diversi anni. All’epoca anche tra una frontiera e l’altra degli stessi Stati appartenenti non c’era libertà di circolazione. Nelle ultime ore, complice la crisi in Medio Oriente che rischia di detonare un’altra volta (anche se al momento Israele pare abbia rinunciato all’invasione della Striscia di Gaza in favore di attacchi più mirati nei confronti dei capi organizzatori degli attentati dello scorso 7 ottobre), alle porte dell’Europa rischia di riaffacciarsi una seconda “bomba migratoria”.

Nella riunione dei Ministri dell’interno dell’UE tenutasi in Lussemburgo ha approvato lo Spazio Schengen Sospeso. Emblematica è stata l’affermazione del Ministro degli interni austriaco Gerhard Kerner, il quale ha detto:

Schengen non è morta, ma è rotta, e quindi dobbiamo ripararla. E’ una chiusura necessaria, a causa della pressione migratoria considerevole, poiché vogliamo combattere con più forza i trafficanti

spazio schengen sospeso
spazio Schengen sospeso: anche l’Italia chiude le frontiere esterne (ed interne)

Una frase condivisa anche dal collega tedesco Nancy Faeser. Ma non sono solo Germani ed Austria ad aver preso questa decisione; con loro altri otto tra cui l’Italia. Proprio il governo italiano l’altro ieri avevano chiesto alla Commissione Ue di sospendere il Trattato sulla libera circolazione. Una decisione assunta dopo l’attentato terroristico di Bruxelles. La scelta di ripristinare i controlli alle frontiere dovrebbe evitare l’ingresso di soggetti potenzialmente pericolosi, cani sciolti vicini ad Hamas pronti a tutto.

I ministri dell’Interno austriaco e tedesco hanno poi ribadito che le decisioni avvengono “sempre prese in stretto coordinamento con i nostri vicini”. Gli stessi Ministri però ritengono che Schengen non è compromesso, ma

Schengen può essere riparata migliorando la protezione dei confini esterni dell’Ue.

Dunque, a parole i due titolari degli interni austriaco e tedesco affermano che la frontiera italiana, in particolare quella del mare, deve essere più tutelata

Perché per l’Italia lo Spazio Schengen sospeso è un problema serio

Questa posizione, allora, comporta una “sospensione” del Trattato che va al di là del terrorismo. Ed è un colpo al nostro Paese. Perché l’Italia ha sempre contato sul fatto che la maggior parte dei migranti sbarcati sulle coste nazionali si è rapidamente trasferito altrove. Sono i cosiddetti movimenti secondari, non graditi dai partner europei. Riattivare la “dogana” significa bloccare questi “traslochi”.

Il rischio per l’Italia è quello dell’effetto boomerang, nel senso che si rischia di trasformare le aree di confine in un grande campo profughi a cielo aperto. Di questo alla lunga il governo italiano dovrà rispondere ai cittadini, in particolare quelli residenti nelle zone Alpine che si preparano alla stagione invernale…

Conclusioni Spazio Schengen sospeso e quali conseguenze per l’Italia

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