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Turismo, Agosto amaro: i rincari frenano le partenze

Il mese di agosto non è più quello di una volta: poiché i rincari frenano le partenze. Quest’anno molte famiglie italiane non potranno partire per le ferie d’agosto. Le motivazioni sono presto che dette. complice il clima fortemente volubile, i rincari frenano le partenze degli italiani. Secondo uno studio della Assoturismo-CST, infatti, il saldo del turismo nel Belpaese durante il mese per eccellenza delle ferie sarà infatti negativo.

Nel primo vero anno senza più restrizioni da Covid-19 che tanto hanno tormentato gli operatori turistici dal 2020 ad oggi, piove sempre sul bagnato. Anzi, grandina. Già, perché l’alternanza ondate di calore – temporali estivi di forte intensità ha scoraggiato molti villeggianti sia italiani che stranieri a trascorrere alcuni giorni nella Penisola. In tutto questo, i rincari in particolare dei mezzi di trasporto (autostrade, ferrovie, aerei e traghetti) hanno fatto da contorno ad una situazione già incerta.

Turismo, ad agosto i rincari frenano le partenze: il dato

Ad agosto il turismo in Italia è incredibilmente in freno poiché i rincari frenano le partenze. Il dato poco rassicurante lo espone CST per Assoturismo, dopo aver consultato un campione di circa 1500 imprese del settore. Nella sua raccolta dati, infatti, si registra una lieve flessione delle presenze turistiche nella Penisola rispetto a un anno fa. Per il mese di agosto 2023 sono infatti attese 82 milioni di presenze turistiche presso le strutture ricettive italiane, circa 7,6 milioni in più dello scorso luglio ma circa 1 milione in meno in confronto a un anno fa.

Dall’eliminazione definitiva delle ultime restrizioni anticovid dello scorso autunno, infatti, le presenze turistiche in Italia avevano registrato un saldo positivo ogni mese. Questo dsto interessante di lieve ma significativo abbassamento colpisce, poiché mai finora agosto aveva registrato un freno alle presenze turistiche. In particolare, il dato che ha raccolto CST per Assoturismo dimostra come buona parte di queste assenze (circa il 58%) sono connazionali.

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I rincari frenano le partenze per agosto. Lo sottolinea il leader di Assoturismo Vittorio Messina (nella foto)

Le ragioni di tali rinunce sia per italiani che anche stranieri sono diverse ma complementari. Stando a quanto afferma il Presidente di Confesercenti Assoturismo Vittorio Messina, le cause principali sono due:

L’andamento dell’estate è stato influenzato negativamente da una serie di circostanze sfortunate. Caronte ha paradossalmente raffreddato l’estate, e il caos generato dall’incendio dell’aeroporto di Catania e dalle conseguenti difficoltà di trasporti ha avuto un impatto negativo, facendo saltare almeno 40mila pernottamenti in Sicilia. Eventi imprevedibili che pesano sui numeri del turismo italiano e sulle imprese del comparto, che si trovano a fronteggiare anche il caro-mutui dovuto all’incremento dei tassi di interesse. Una situazione da monitorare.

Dunque, la lieve crisi del turismo d’agosto 2023 è la conseguenza di un’estate “ballerina” da un punto di vista climatico. Le alluvioni di maggio che hanno duramente colpito la Romagna hanno un po’ intimorito gli habituées della riviera romagnola a non prenotare le vacanze. Questo ha fatto sì che trovare vacanze last minute a prezzi ragionevoli (per lo più nel mese clou delle ferie estive) fosse raramente fattibile.

Turismo, i rincari frenano le partenze: quasi 10 milioni di italiani restano a casa

Il turismo di agosto come detto poc’anzi avrà una lieve flessione poiché i rincari frenano le partenze. A pesare sul portafogli sono in particolare i trasporti di vario tipo (benzina per la auto, ferrovie, aerei, traghetti), ma c’è di più in questo calderone. Come dimostrato da un dato dell’Istituto di ricerca Emg Different per conto di Facile.it, 9 milioni di italiani dai 18 ai 74 anni non faranno nemmeno un giorno fuori porta.

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I rincari frenano le partenze: nell’estate 2023 ben 9 milioni non partiranno

Il motivo sta nel fatto che non possono proprio permetterselo. La metà di tale bacino indica il rincaro di molti beni di consumo. In particolare, si annovera una situazione economica di disagio a causa di un imprevisto (26,4%), perdita del proprio lavoro o di quello di un familiare con cui si vive (22,3%). Ma c’è anche chi ha programmato di andare in vacanza in altri periodi dell’anno (17,2%), chi deve restare a guardare gli anziani (11%) o chi non ha proprio ferie (12%).

Sembrano dunque lontano i tempi in cui dalle grandi città operaie del Nord si consumava l’esodo verso il Meridione e le coste e le autostrade appena costruite s’intasavano di macchine come non mai. Un ex manager Fiat qualche anno fa si lamentava che era intollerabile avere gli uffici tutti chiusi per un mese intero. Ora cosa direbbe di fronte a questa platea di persone che vanno in vacanza “a Caresto“?

Conclusione i rincari frenano le partenze degli italiani: agosto 2023 in flessione rispetto a un anno fa

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