un colpo di fortuna recensione
Cinema,  Spettacolo

Un colpo di fortuna recensione al film di Woody Allen

Un colpo di fortuna recensione al film di Woody Allen

Presentato fuori concorso all’80esima edizione della Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, Un colpo di fortuna (Coup de Chance) è l’ultimo film del regista americano Woody Allen, il cinquantesimo per l’esattezza, e il primo girato interamente in lingua francese.

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Woody Allen con Valérie Lemercier e Lou De Laâge a Venezia 80

La pellicola è un thriller romantico, che vede come protagonisti Lou De Laâge (Bianca come la neve, Il ballo delle pazze), Niels Schneider (Gli amori immaginari, Sibyl – Labirinti di donna), Valérie Lemercier (Aline – La voce dell’amore) e Melvil Poupaud (Laurence Anyways, Un bel mattino).

Il film arriva nelle sale italiane il 6 dicembre.

Un colpo di fortuna: trailer e trama

L’ultimo lungometraggio di Woody Allen racconta dell’importanza che caso e fortuna hanno nelle vite di ognuno di noi, per fare ciò prende a esempio una coppia: Fanny e Jean. I due sembrano la coppia di sposi ideale: entrambi all’apice nelle rispettive professioni, abitano in un grandioso appartamento situato in uno dei migliori (ed esclusivi) quartieri di Parigi, innamorati come se fosse il primo giorno.

Eppure, tutto verrà sconvolto quando Fanny incontrerà casualmente Alain, un vecchio compagno di scuola, creando un’intimità che la manderà in crisi.

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Woody Allen è tornato al cinema, per la cinquantesima volta, con il suo primo film in francese, dedicato alla storia di una coppia, quella formata da Jean e Fanny. Un giorno, mentre si reca a lavoro, Fanny incontra Alain, ora giovane scrittore, che in passato ha frequentato il suo stesso liceo francese a New York. Questo incontro è una coincidenza, come non smettono di ripetere più e più volte i due, che porterà a una tresca, di cui il marito di lei, Jean, dovrebbe essere all’oscuro.

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Melvil Poupaud e Lou De Laâge in una scena del film

Una storia, quella portata sullo schermo, nella quale si vede chiaramente la firma di Woody Allen: i discorsi, le modalità di narrazione, i modi di fare dei personaggi, il “colpo di scena” finale, tutto mostra lo spettro di lui aleggiare e infestare ogni cosa.

Eppure, in un particolare, che solitamente è cardine nei film del regista newyorkese, la sua regia penetra di meno: il parlare frenetico, il continuo susseguirsi di sproloqui, incide in maniera meno travolgente; sono aspetti comunque presenti nel modo di porsi di Jean, Fanny, Alain e della madre di lei, ma che si palesano in minor misura, forse complice l’uso della lingua francese e di attori madrelingua, con una maniera di recitare che fatica a sposarsi con quella di Woody Allen.

La sceneggiatura è costruita in modo ottimo e coerente, eppure rimane superficiale, e nei momenti di tentativo di comicità difficilmente riesce a colpire il suo bersaglio, nonostante ci provi e non solo a parole. I temi di caso e fortuna, cardini della narrazione, si vanno a sposare bene con i suoi protagonisti: Fanny impersonifica il caso, come ci mostra platealmente l’incontro che scatena tutto; mentre Jean è la fortuna (e non manca di ripeterlo).

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Valérie Lemercier e Lou De Laâge in una scena del film

Per concludere, Un colpo di fortuna si presenta come un film in piena linea con la produzione di Woody Allen, forse un po’ troppo, in quanto non riesce a distaccarsi da essa e portare qualche novità. Cambiare la lingua non basta per realizzare un lungometraggio nuovo e migliore.

Voto: 3/5

Conclusioni, Un colpo di fortuna recensione: il film di Woody Allen arriva al cinema dal 6 dicembre

Editor: Davide Rostellato

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