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Arte

Un tour gay dei Musei Vaticani parla dell’omosessualità dei Maestri del Rinascimento

Cosa si conosce della sessualità dei Maestri dell’arte del Rinascimento? Il tema non è affrontato dai libri di scuola, né tantomeno viene discusso durante le visite guidate, rimanendo così quasi un tabù.
Per questo la compagnia di viaggi gay-friendly Quiiky offre un tour guidato dei Musei Vaticani che propone una lettura innovativa delle opere di Michelangelo.

Che Buonarroti fosse gay è dato per scontato armai da tempo: aveva una relazione con un poeta e in diverse poesie, lettere e disegni esalta la bellezza di Tommaso dei Cavalieri, giovane di una famiglia patrizia di cui Michelangelo si innamorò nel 1532.
L’amore per i corpi maschili e la forte carica erotica che si accompagna alle scene dipinte, di cui il “Giudizio Universale” è un esempio famosissimo, avvalorano la teoria.
Il Vaticano e gli studiosi orientati verso una lettura strettamente religiosa delle opere d’arte non considerano veritiera questa tesi ma non si può leggere il nudo michelangiolesco privandolo della sua connotazione erotica.

Non solo: anche Leonardo da Vinci era noto per il suo amore nei confronti dei giovani ragazzi e la relazione con il suo assistente, mentre Caravaggio era spesso schernito perché aveva la fama di essere un “sodomita”.

Nonostante ci siano ancora molte posizioni retrograde rispetto al tema dell’omosessualità, il Vaticano  e l’apertura mentale di Papa Bergoglio stanno creando terreno fertile per l’abbattimento di preconcetti e storiche chiusure.

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