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Moda

Versace e Fendi: ridefinire il concetto di collab alla Milano Fashion Week

Fendace: Versace by Fendi e Fendi by Versace alla Milano Fashion Week. É questo il futuro della moda? 

Non una semplice collaborazione, quello che è andato in onda ieri in Via Gesù nell’headquarter della maison della Medusa, è un nuovo capitolo nella storia della moda. Un cross over di creatività. Donatella Versace disegna Fendi, Kim Jones e Silvia Venturini Fendi disegnano Versace. Due donne che portano avanti la storia di famiglia, e che per la prima volta, si mettono a servizio di un brand che non porta il loro nome. Aiutate ovviamente da Kim Jones, che arriva con tutto il suo background cosmopolita.

Versace Fendi Milano Fashion Week
Fendace Prefall 2022

Nulla di commerciale, l’idea nasce durante una cena. Un’amicizia che dura da anni, dai tempi di Karl Lagerfeld e Gianni Versace, e che unisce due case che hanno scritto la storia della moda. Prima la scoperta degli archivi, a Novara quelli Versace, a Roma quelli di Fendi, e poi la nascita di Fendace, alias Fendi by Versace, o Versace by Fendi. Due collezioni Prefall 2022 distinte, che arriveranno nei negozi a Maggio.

Versace e Fendi alla Milano Fashion Week: Back to the Nineteens

Collezioni che ci ripotano negli anni Novanta, in quel magico momento di un glamour passato, che ieri sembrava così vicino. Le top model, quelle storiche come Naomi e Kate e quelle nuove (come Gigi Hadid e Adut Akech), e il sesso, vero trend di questa edizione della Milano Fashion Week. 

Fashion Week Versace Fendi
Fendi Versace Prefall 2022

Il monogram Fendi, disegnato da Karl Lagerfeld, si fonde con il motivo della chiave greca di Versace. Spille da balia e una nuova versione del Safety Pin dress del 1994, indossato da Kristen McMenamy che apre la sfilata e ci immerge nel mood anni Novanta. Stampe barocche e Fun Fur. Baguette ricoperte di cristalli e denim e vita bassa. Motivi foulard all over e iconico tessuto mesh. Due identità separate e distanti unite da un obbiettivo comune e dichiarato: “far sentire belle le donne, a prescindere da quello che fanno, da chi sono, dall’età”. Va in scena così una celebrazione della moda italiana, una sconvolgente interruzione dell’ordine delle cose, in nome della libertà e del divertimento. 

Le collaborazioni nella moda e nel tempo

Le collaborazioni non sono nuove nel mondo della moda, e negli anni si sono dimostrate strumento primario per attirare nuovi consumatori verso il mercato del lusso.  Uno studio portato avanti da StockX, Collaboration Nation, Designer Edition, ha rilevato un aumento del 200% nelle collaborazioni rispetto al 2019, sottolineando come quasi un quarto di tutti i prodotti commercializzati su StockX siano il frutto di una collaborazione. 

Prefall 2022
Versace by Fendi

I grandi brand hanno saputo sfruttare la potenza di questo meccanismo, rivelatosi fondamentale per catalizzare l’attenzione della Generazione Z.  Tendenza che il mondo del lusso ha “rubato” dall’ambiente street (già nel 1985 Nike collaborava con Micheal Jordan), il quale rielaborato sotto nuove forme, ha dato vita ad uno dei cambiamenti più significativi nella moda degli ultimi vent’anni. 

Prima il fast fashion e i grandi nomi, con H&M che da il via alle collaborazioni d’autore nel 2004, poi lo streetwear e le case di moda blasonate (a partire da quella celebre del 2017 tra Supreme e Louis Vuitton). E infine quelle tra brand e mondo dell’arte, a partire da quelle del primo Novecento tra Poiret e la Secessione Viennese, o Elsa Schiaparelli e Salvator Dalì, per arrivare poi a Gianni Versace e la pop art, a Dior e Kent Scharf. Insomma la lista è lunga. Ora però il concetto di collaborazione sembra mutare.

Non chiamatele semplici collaborazioni

Impossibile non pensare a Gucci e Balenciaga, con Alessandro Michele che per celebrare il centenario della maison fiorentina, hackera i codici del linguaggio Balenciaga. Quello che però è successo ieri nel cuore del Quadrilatero della moda è ancora diverso, per la prima volta due designer, si invertono nella direzione artistica dei rispettivi brand (competitor, appartenenti a due gruppi diversi, Versace alla Capri Holdings mentre Fendi fa capo a LVMH).

Fendi by Versace
Fendi by Versace

Spingere i designer fuori dalla confort zone, sarà questo il futuro della moda? Amicizia o marketing? Probabilmente entrambe le cose, ma di sicuro una scossa di cui la moda aveva bisogno dopo una fashion week che si preannunciava diversa, ma che in realtà ha deluso le aspettative di chi sperava in un sistema cambiato, e che torna nuovamente a chiudersi nell’esclusività e nella frenesia pre febbraio 2020.  

Di Michela Frau 

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