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Via alla 56° Sagra dell’Oca a Mortara. Ecco tutti i dettagli

Sagra dell’Oca di Mortara, eccoci! Il prossimo fine settimana avrà luogo la 56° edizione della Sagra dell’Oca di Mortara. La cittadina della Provincia di Pavia, posta al centro del territorio della Lomellina, si appresta ad ospitare una delle rassegne enogastronomiche più conosciute in Lombardia. Una festa che richiama, oltre agli abitanti dei Comuni vicini, anche quelli al di fuori del quadrilatero agricolo ben delineato dai fiumi Sesia, Ticino e Po tra Piemonte e Lombardia.

La Sagra dell’Oca di Mortara è sì la 56° della sua lunga storia e la prima di fatto nella “normalità” dopo le misure anti-Covid. Una tre giorni intensa, dove il visitatore potrà degustare il piatto principe della rassegna (il salame d’oca IGP), ma anche assistere al tradizionale Palio cittadino, dove le sette contrade cittadine si sfideranno nel tradizionale Gioco dell’Oca a grandezza umana.

Sagra dell’Oca di Mortara: ecco gli eventi principali in città

La 56° edizione della Sagra dell’Oca di Mortara sarà un evento breve ma molto intenso. Un fine settimana che inizierà venerdì con l’evento O…che bontà! Il Salone dell’Oca e dei Sapori. E’ la prima grande festa del prodotto culinario cittadino organizzato dal Comitato Sagra in Collaborazione con il Comitato Locale della Croce Rossa Italiana. La serata si terrà in Piazza Mons. Dughera a fianco della Basilica di San Lorenzo e sarà accompagnata da DJ Set per terminare dopo mezzanotte.

Anche nel resto della città si terranno mostre artistiche e animazioni da parte di band musicali amatoriali. Il sabato invece ha nella Mostra del Palmipede (giunta alla sua 52° edizione) il momento più importante della tre giorni di Sagra dell’Oca. Sarà inaugurata presso la Piazza del Municipio e durerà fino a domenica 24. In questo spazio i visitatori potranno osservare diverse specie di questo volatile divenuto simbolo della cucina locale. A seguire, apertura ufficiale della Sagra dell’Oca da parte del Sindaco alla presenza delle massime autorità locali.

sagra dell'oca di mortara
La sagra dell’oca di Mortara annovera al suo interno la mostra del Palmipede

Dalla serata, oltre alla prosecuzione della rassegna O… che Bonta! ci sarà il Tri Pas in Piasa. Di fatto, si tratta della notte bianca della Sagra dell’Oca, dove quasi tutto il centro sarà interamente pedonalizzato ed i visitatori potranno fare una passeggiata per le vie del centro. In occasione i negozi saranno aperti fino a mezzanotte e ci saranno anche esibizioni di artisti di strada.

La Domenica sarà poi la giornata del Tradizionale Palio dell’Oca, che si svolgerà nel pomeriggio. A questo evento folkloristico partecipano sei contrade corrispondenti ai sei rioni della cittadina lombarda: Le Braide, La Torre, Il Moro, Sant’Albino, San Dionigi e San Cassiano. Queste, che sfileranno per le vie della città con figuranti dai costumi rinascimentali, si daranno poi battaglia all’ultima casella nel Gioco dell’Oca a grandezza umana in Piazza Vittorio Emanuele II.

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Il Palio dell’Oca, con il tradizionale Gioco dell’Oca a grandezza umana, segna l’apice della sagra dell’oca in città

Sagra dell’Oca di Mortara: origine del piatto principe della rassegna

La Festa dell’Oca di Mortara ruota ovviamente attorno alla tradizione culinaria del palmipede tanto simpatico quanto pregiato. La sua carne, infatti, era ben conosciuta fin dai tempi degli antichi romani. Proprio i primi coloni, quando si stabilirono in Lomellina (all’epoca parte di una pianura padana interamente ricoperta di foreste e acquitrini) introdussero l’allevamento dell’oca. Una tradizione che proseguì anche nei secoli successivi.

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Piatto tipico che si consuma a Mortara nei giorni della sagra dell’oca

Nel Rinascimento arriva il “salto di qualità”: la locale comunità ebraica di Mortara ottenne dal Duca di Milano Ludovico Sforza l’esclusiva sulla produzione di un insaccato fatto solo di carne d’oca in alternativa a quello di carne suina (la carne di maiale per gli ebrei è impura). Da lì il piatto restò una cosa molto di nicchia, fino al 1913. Un salumiere mortarese, Carlo Orlandini, partecipò alla Esposizione internazionale di economia domestica a Parigi e fece conoscere il salume, ottenendo un certificato di riconoscimento.

Nel 1967 si decise di far conoscere ai “forestieri” questo pregiato piatto gastronomico con la prima edizione della Sagra, che nel 2004 porta il prodotto ad ottenere il prestigioso marchio IGP.

Conclusioni Sagra dell’Oca di Mortara 2023

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