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Cinema,  Spettacolo

ANICA: preoccupazione per i tagli Rai

ANICA: preoccupazione per i tagli Rai

L’ANICA (Associazione Nazionale Industrie Cinematografiche Audiovisive e Digitali) ha incontrato i vertici di Rai per dialogare con loro a proposito degli investimenti nel settore cinema, in cui sono coinvolti all’incirca 120 mila lavoratori.

Il Ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano aveva già annunciato nelle settimane scorso la volontà di tagliare parte dei fondi previsti per il comparto cinema, ancora nessuna cifra certa però è stata dichiarata, al momento il taglio si aggirerebbe tra i 36 e i 100 milioni di euro.

ANICA aveva contattato il Ministro con una lettera lo scorso 17 ottobre, co-firmata insieme ad APA, CNA Cinema e Audiovisivo e UNITA (Unione Nazionale Interpreti Teatro e Audiovisivo), con l’adesione di 100autori, WGI (Writers Guild Italia) e AGICI. Qui, si chiedeva di riconsiderare la proposta di Sangiuliano al fine di trovare una soluzione alternativa ai tagli.

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Ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano

La lettera evidenza come il settore dell’audiovisivo italiano abbia aumentato il proprio valore complessivo, grazie anche all’investimento pubblico, il quale fa da forza trainante delle risorse private, non solo provenienti dal nostro Paese. Si è arrivati a una sorta di stabilizzazione che permette all’Italia di avere nuovamente competitività nel mercato internazionale.

Ora, il taglio al canone Rai porterebbe a ricadute pesanti sullo sviluppo delle produzioni del comparto cinematografico. La televisione di Stato ha, comunque, ribadito il suo impegno a salvaguardare sia l’industria del cinema che delle fiction e per la promozione di essi in Italia e all’estero.

Successivamente a una riunione interna all’ANICA, Benedetto Habib (Presidente dell’Unione Produttori ANICA), ha dichiarato:

“La funzione di salvaguardia garantita dalla RAI è drammaticamente a rischio perché il taglio strutturale previsto sul canone ricadrà direttamente sugli investimenti in nuove opere e sulle iniziative innovative che hanno definito storicamente il ruolo propulsivo della RAI come hub industriale e culturale, necessario e complementare a quello dei privati.”

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Benedetto Habib

Habib continua parlando anche del contesto economico italiano, fragile soprattutto per via dell’instabilità delle regole e delle incertezze che vanno avanti da inizio 2023. È proprio questo a mettere a rischio la sostenibilità del portare avanti in Italia un’impresa audiovisiva e di mantenere una capacità produttiva stabile nel corso degli anni.

Mantenere la capacità produttiva permette alle aziende di avere ricadute importanti non solo sull’occupazione dei suoi dipendenti, ma anche sulla competizione nei mercanti internazionali di cinema e fiction.

Proprio l’occupazione è il tasto dolente per ANICA, che ci tiene a ricordare le migliaia di lavoratori del settore, con famiglie annesse, i quali hanno già subito problemi per via della pandemia e che con grande forza e capacità di iniziativa e reazione sono riusciti a rimettersi in piedi.

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Sono più di 120 mila i lavoratori del settore

Ebbene, sono queste le persone che, a causa di questi tagli, potrebbero ritrovarsi nuovamente in grandi difficoltà, al punto da poter perdere il loro posto di lavoro.

Benedetto Habib conclude il suo intervento:

“L’impoverimento degli investimenti nell’audiovisivo, peraltro, si rifletterebbe in modo disastroso sulla forza economica della RAI, mettendo in crisi prodotti di massimo ascolto, su cui si fonda la capacità dell’azienda di competere relativamente a tutta la sua offerta.”

Conclusioni, ANICA contro i tagli della Rai al cinema

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