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Cinema,  Spettacolo

Paola Cortellesi parla: C’è Ancora Domani

Paola Cortellesi (con la presenza anche dell’attrice Emanuela Fanelli) ha presentato il suo esordio alla regia, C’è Ancora Domani, all’Anteo Palazzo del Cinema di Milano. Mam-e è andata a incontrarla.

C’è Ancora Domani: l’esordio alla regia di Paola Cortellesi

Presentato in anteprima alla Festa del Cinema di Roma, l’esordio alla regia dell’attrice Paola Cortellesi è arrivato finalmente in tutte le sale cinematografiche d’Italia da giovedì 26 ottobre.

Un film in bianco e nero ambientato nella Roma del secondo dopoguerra che ricorda un po’ il Neorealismo italiano, ma contemporaneo nonostante ciò, questo in breve il film della Cortellesi, prodotto da Wildside e Vision Distribution.

C'è Ancora Domani
Paola Cortellesi sul set di C’è Ancora Domani

Eppure, questo non è un film per raccontare l’Italia del dopoguerra, ma quello di una donna, che si fa emblema della Donna con la D maiuscola, che deve affrontare il contesto quotidiano dell’epoca, così fortemente maschilista.

Tema portante è quello del sogno per una vita migliore, per raggiungere l’emancipazione e la libertà, prima della figlia della protagonista e poi forse del personaggio interpretato da Paola Cortellesi. Il film è una fotografia dell’Italia passata per leggere quella del presente.

C’è Ancora Domani: trailer e trama

Il film racconta la storia di Delia, sposata con Ivano e madre di tre figli. Moglie e madre sono i ruoli che la definiscono. Ambientata nella Roma della seconda metà degli anni ’40, la famiglia di Delia abita in una Capitale dilaniata dalla Liberazione e dalla miseria della guerra.

Il marito Ivano si appresta a figura di pater familias, duro e prepotente, che lavora per portare tutto ciò che può a casa, senza mancare di sottolinearlo, anche con le mani. L’unico per cui ha rispetto è Sor Ottorino, suo padre, uomo dispotico, di cui Delia si trova a far da badante.

Unico lato positivo della vita di Delia è l’amica Marisa, che le permette di avere momenti di leggerezza e qualcuno con cui confidarsi. La famiglia è in fermento per l’imminente fidanzamento di Marcella, la figlia, la quale vuole sposarsi con Giulio, un ragazzo del ceto borghese, per sfuggire alla famiglia. Anche Delia vuole questo per la figlia, ma l’arrivo di una lettera cambierà tutto.

C'è Ancora Domani
Paola Cortellesi in una scena di C’è Ancora Domani

C’è Ancora Domani: Paola Cortellesi ed Emanuela Fanelli parlano del film all’Anteo Palazzo del Cinema di Milano (SPOILER)

Martedì 31 ottobre, l’attrice e ora regista Paola Cortellesi e l’attrice Emanuela Fanelli sono state presenti all’Anteo Palazzo del Cinema di Milano, per presentare il loro nuovo film C’è Ancora Domani.

L’incontro è iniziato parlando del finale, che è stato la genesi di tutto il film, ha dato forma sia al copione che alla regia. Si tratta di una scena che non solo è stata costruita per essere vista come conseguenza dell’intera vicenda raccontata nel film, ma che è stato costruita passo per passo, con indizi, ma anche con “imbrogli”, come li chiama Paola Cortellesi.

Infatti, molti sono i segnali disseminati per tutto il film che portano lo spettatore a comprendere dove si andrà e, per conseguenza, quale è il messaggio di C’è Ancora Domani, a partire dal titolo stesso. Ma molti sono anche i depistaggi, a partire proprio dall’inizio della pellicola:

Stringiamo le schede come biglietti d’amore

Citazione della giornalista Anna Garofalo, primo imbroglio di C’è Ancora Domani, per via del personaggio di Nino (interpretato da Vinicio Marchioni), ma allo stesso tempo è anche il momento di rivelazione dell’intero film, perché questa scheda come biglietto d’amore va vista con un’altra chiave di lettura: quella della figlia Marcella (Romana Maggiora Vergano) che la porta a Delia (Paola Cortellesi) e di uno Stato che sembra ancora dare importanza a una donna come Delia, vittima di continui soprusi.

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Paola Cortellesi ed Emanuela Fanelli all’Anteo Palazzo del Cinema di Milano per presentare C’è Ancora Domani 

Altro “imbroglio” è quello dell’aspect ratio, che a inizio film è 4:3, come omaggio al cinema Neorealista il quale utilizzava questo formato, e presenta anche una canzone d’epoca. Ma, subito dopo, si cambia passo sia con il formato che con la musica, diventando l’unione tra moderno e passato.

A proposito delle musiche, la neo-regista ha dichiarato che sono nate prima delle scene, “Nessuno“, “A bocca chiusa” doveva essere quelle, non potevano essere altre canzoni, perché erano parte integrante e fondamentale della sceneggiatura.

Paola Cortellesi ha dichiarato anche il motivo della scelta di utilizzare il bianco e nero, ricordando le storie che gli anziani della sua famiglia raccontavano del periodo della guerra e del dopoguerra, le storie di cortile, che poi è ciò che vediamo sullo schermo, che lei immaginava in bianco e nero, complice anche il cinema Neorealista italiano che mostrava proprio questo momento della storia del nostro paese.

Quella di Delia è una storia nata perché Paola Cortellesi la raccontasse, nel momento in cui la stava scrivendo non è riuscita più a mollarla, ha dovuto per forza interpretarla e dirigerla lei stessa. C’è Ancora Domani è tutto Paola Cortellesi.

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Paola Cortellesi ed Emanuela Fanelli all’Anteo Palazzo del Cinema di Milano per presentare C’è Ancora Domani 

Il discorso è passato, poi, sul personaggio interpretato da Emanuela Fanelli, quello di Marisa. Si tratta di una figura alleggerente, che permette di vedere degli squarci di leggerezza nella vita di Delia; portando alla luce anche respiro e complicità.

Marisa, inoltre, serviva anche a mostrare un altro tipo di relazione con il proprio marito, Beppe. Con lui, può permettersi di dire certe cose, di insultarlo anche giocosamente, perché si vogliono bene. Il punto di questo confronto con il matrimonio tra Delia e Ivano (Valerio Mastandrea) era mostrare che la differenza non era tanto nella cultura, o nel benessere economico, ma nell’animo delle persone.

Si è parlato anche delle 3 settimane di prove precedenti al girare il film, durante le quali sono emerse tutte le improvvisazioni che poi sono arrivate sullo schermo e che sono venute fuori nel lavorare insieme. Paola Cortellesi, però, è perfezionista, motivo delle prove, per cui le scene sono state girate comunque come le aveva pensate lei, anche se con qualche aggiunta data dagli altri attori. È stata l’energia della Cortellesi a permettere di proporre novità da parte degli altri attori.

Emanuela Fanelli ha, comunque, dichiarato che ha trovato piacere nel fare le prove prima di girare, anche per una sua ansia personale. Ha ricordato anche la difficoltà nel girare alcune scene, come quella della veglia, per via delle troppe risate, ma anche le “giornate di sequestri di persona o Misery non deve morire” in cui aiutava Paola Cortellesi a imparare a memoria il film.

Forse non è affetto ma sindrome di Stoccolma.

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Delia (Paola Cortellesi) in una scena del film

C’è Ancora Domani è un film realistico, che insieme tiene dramma e commedia. Ma che lavora anche molto sui cattivi, i quali sono stati costruiti in modo da far sì ridere, ma anche da essere derisi. “I cattivi sono dei coglioni, degli idioti” (citazione diretta di Paola Cortellesi), non dovevano avere perdono o fascino.

Il film non si pone di raccontare la storia di tutte le donne, ma di mostrare innanzitutto il rapporto non paritario tra uomo e donna. Mostrare anche la violenza, che non era intesa come drammatica nell’epoca in cui è ambientata la storia, perché era semplicemente ciò che succedeva, nel momento del matrimonio si metteva in conto un rapporto non paritario.

Paola Cortellesi ha voluto anche girare delle scene di violenza che non fossero realiste, non voleva che lo spettatore si concentrasse sulla modalità dell’azione, su quanti lividi aveva Delia o quanti schiaffi prendeva, ma voleva mostrare la gravità dell’argomento e rappresentare un rituale nella vita della donna, come lei se lo racconta e come finisce per accettarlo. È il racconto di una routine, che non voleva essere didascalica.

La neo-regista, inoltre, ha parlato di come sia stato naturale per lei passare da davanti a dietro la macchina da presa e ha raccontato come dirigere gli attori sia una delle parti migliori e più belle di questa esperienza. Non esclude anche la scrittura di nuove sceneggiature.

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Paola Cortellesi, Romana Maggiora Vergano e Valerio Mastandrea in una scena del film

Conclusioni, C’è Ancora Domani è continua le proiezioni nei cinema di tutta Italia

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