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Cambogia, condanna confermata per l’ultimo leader ancora in vita dei Khmer Rossi

Il tribunale cambogiano speciale supportato dall’ONU (ECCC) per i crimini commessi dal regime comunista dei Khmer Rossi ha respinto la richiesta d’appello di Khieu Samphan, l’ultimo leader ancora in vita. Ha dunque confermato la condanna all’ergastolo per crimini contro l’umanità e per il genocidio commesso tra il 1975 e il 1979 della minoranza etnica vietnamita e dei Cham.

Cambogia, condanna confermata per l’ultimo leader dei Khmer Rossi

Khieu Samphan, 91 anni, ex capo di Stato della Kampuchea Democratica (nome della Cambogia dal 1976 al 1979) nel 2018 era stato dichiarato colpevole di crimini contro l’umanità, gravi violazioni delle convenzioni di Ginevra e del genocidio della minoranza etnica vietnamita. È stato conseguentemente condannato all’ergastolo. Oggi il tribunale speciale istituito per giudicare i crimini dei Khmer Rossi ha respinto la sua richiesta d’appello. Questa sentenza segna probabilmente l’ultimo atto di questo tribunale e dei suoi 16 anni di lavoro.

Il presidente dell’ECCC, Kong Srim, ha affermato che il caso di Khieu Samphan “riguarda alcuni degli eventi più atroci accaduti durante uno dei periodi più tragici e catastrofici”.

Il team di legali di Khieu Samphan non è riuscito a convincere la corte della sua innocenza. L’imputato, ritenuto colpevole, ormai molto anziano, ha dichiarato che è stato giudicato in quanto simbolo del regime e non per i suoi reati.

Le atrocità dei Khmer Rossi in Cambogia

La corte ha riassunto alla perfezione la sanguinaria dittatura del regime di Pol Pot. “Alla popolazione civile sono state negate le libertà fondamentali e sottoposta a diffusi atti di estrema crudeltà. Una cultura della paura ha prevalso attraverso uccisioni di massa, torture, violenze, persecuzioni, matrimoni forzati, lavori forzati e sparizioni forzate e altri trattamenti disumani”.

Si stima che i morti sono stati tra 1,5 e i 2 milioni che equivale al 25% della popolazione totale della Cambogia al tempo. Morirono anche circa 20 mila vietnamiti e dai 100 mila ai 5oo mila Cham di religione mussulmana.

 

Foto di copertina: Reuters

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Editor: Lorenzo Bossola

 

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