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Coronavirus-19, Beppe Sala: “Milano non si ferma”

Situazione Coronavirus: cambio di rotta per Milano, sperata e cercata: per il sindaco Sala è una priorità

Il sindaco Beppe Sala ritiene che nell’emergenza coronavirus sia necessario un cambio di rotta per Milano. Mentre il governatore della Lombardia, Attilio Fontana, annuncia l’auto-isolamento preventivo (dopo un caso positivo nel suo staff), il sindaco Beppe Sala è preoccupato dagli effetti sull’economia della “serrata totale”. Ci vuole un cambio di rotta secondo il sindaco, Milano deve prendere tutte le accortezze necessarie per fronteggiare l’emergenza. Allo stesso tempo, però, Milano non può fermarsi.

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Il Presidente Fontana nel video messaggio in cui annuncia l’isolamento

Coronavirus: gli effetti su Milano

Si teme infatti che il coronavirus porti effetti deleteri per l’economia milanese. Una grossa parte del movimento a Milano infatti è dato dai grossi eventi e dal turismo. Ad esempio è già costata cara la decisione di rinviare il Salone del mobile 2020, il salone internazionale inizialmente previsto per aprile. A malincuore, Sala ha annunciato il rinvio a giugno, ma ha ribadito: “Solo un rinvio, Milano non si ferma” (vedi qui).

Ed è davvero lodevole l’impegno del sindaco nel comunicare sicurezza, nel cercare di infondere speranza nei cittadini. Nello sguardo lungimirante che non guarda solo all’immediato presente, ma anche al prossimo futuro. Per questo Sala avrebbe invitato il premier Giuseppe Conte a venire in Lombardia, a Milano, per vedere in prima persone la situazione e studiare ciò che è meglio per la città.

Non solo, il sindaco ha anche contattato il Ministro Dario Franceschini, e ha annunciato sui suoi canali social che proprio la cultura può essere un punto da cui Milano potrebbe ripartire. “Iniziamo a riaprire qualcosa”, dice il sindaco. E ancora: “Milano riparta dalla cultura“.

A Milano, intanto, i bar che possono fare servizio al tavolo anche dopo le 18 possono riaprire. Corretta, dunque, l’ordinanza originaria.

Non solo Milano: il Nord Italia non ci sta

Se il caso di Milano potrebbe risultare emblematico, non dobbiamo dimenticare le “serrate” in Piemonte ed Emilia-Romagna. E infatti i due governatori, Alberto Cirio e Stefano Bonaccini chiedono che si pensi all’economia locale e che si trovino degli spazi adeguati per non paralizzare totalmente i territori. Rispetto per l’emergenza sanitaria, dunque, e massima accortezza. L’Italia, però, non si ferma.

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