Exposure al Mudec
Arte,  Mostra

Dal 1° marzo Exposure al Mudec. Nuovo progetto espositivo

La mostra Exposure al Mudec è un “incubatore di riflessioni”. Sono molti, infatti, gli interrogativi che “Exposure” vuole smuovere nel pubblico. Dal 1° marzo all’8 settembre 2024 “Exposure” invita il pubblico a entrare – in modo letterale e metaforico – nella grande vetrina del museo per comprendere i molteplici significati che un oggetto, esposto al nostro sguardo, può assumere in una teca espositiva.

 

Exposure al Mudec
Una delle “vetrine” di Exposure

 

Exposure al Mudec di Milano

Legata all’esposizione museale classica la vetrina espone e al contempo separa l’oggetto, offrendolo alla fruizione ma formando una barriera per lo spettatore. Nei musei etnografici, in particolare, l’effetto “neutralizzante” della vetrina colpisce le opere, isolandole, privandole del contesto e della funzione originari.

La mostra, a cura di Katya Inozemtseva e Sara Rizzo, riflette sulla tradizionale concezione della vetrina e sulla sua centralità nei progetti espositivi.

Exposure è anticipata nelle sale della Collezione Permanente da un intervento speciale dell’artista contemporaneo Theo Eshetu (1958), Crocodile on a ceiling, un lavoro inedito, prodotto appositamente per il MUDEC.

Attraverso il ribaltamento della visione, Eshetu riflette sull’origine del museo stesso, da rintracciare nelle Wunderkammern rinascimentali. Brave New World, sempre di Theo Eshetu, è invece un caleidoscopio di immagini in movimento che rende il pubblico stesso parte dell’opera.

La narrazione, che utilizza differenti linguaggi artistici, si svolge all’interno del museo in spazi distinti  si compone di tre episodi principali:

l’installazione site-specific di Mariana Castillo Deball “Luce dietro tracce incompiute”, ospitata in Agorà; le incursioni di Theo Eshetu all’interno delle sale della Collezione Permanente con il suo progetto “The crocodile on the ceiling”; per proseguire  nelle sale Focus con una sezione dedicata alla storia della vetrina negli allestimenti museali e al suo ruolo come mezzo di classificazione, in particolare nelle collezioni etnografiche.

Il tema del desiderio è invece affrontato attraverso le immagini oniriche delle vetrine create dal leggendario designer e vetrinista Gene Moore per Tiffany, e da quelle degli allestimenti dei designers Albe Steiner, Giancarlo Iliprandi e Roberto Sambonet per la Rinascente nella seconda metà del Novecento.

Chiude il percorso un focus sulla teca espositiva nella pratica dell’arte contemporanea, attraverso opere di Mark Dion (1961), Sam Durant (1961) e un’installazione site-specific di Monia Ben Hamouda (1991), volta a decostruire la pratica della vetrina e, metaforicamente, del museo stesso.

 

Exposure al Mudec
EXPOSURE Arte, culture, moda dentro e fuori la vetrina

 

Il palinsesto “Exposure”

Il progetto non sarà limitato allo spazio fisico del museo ne oltrepasserà i confini.

Il palinsesto di “Exposure”, composto di eventi, incontri, workshop, podcast e curato dall’Ufficio Progetti Interculturali, Reti e Cooperazione, approfondirà il tema dell’esporre quale strumento ma anche simbolo dell’atto di mettere in mostra.

Direttori di musei, docenti e ricercatori universitari di fama internazionale e professionisti terranno workshop pratici ed incontri frontali.

Si parte il 1° marzo con un artist talk di Theo Eshetu in conversazione con Marina Pugliese, Andrea Viliani e Katya Inozemtseva presso lo Spazio delle Culture per parlare della relazione tra arte contemporanea a patrimonio etnografico. A seguire una serie di incontri sui temi della appropriazione culturale, esposizione di corpi; furti e illeciti legati alle opere d’arte; del ruolo della vetrina nel salvaguardare, proteggere e conservare l’oggetto nella sua componente materiale a discapito del suo valore intangibile, in una densa programmazione di incontri fino giugno con, tra gli altri, Carlo Antonelli, Paul Basu, Mario Calabresi, Cristina Cattaneo, Mackda Gebremarian Tesfau.

 

Exposure al Mudec
La Wunderkammer di Manfredo Settala.

 

MU-MUDEC United e artisti in mostra

Il progetto Exposure sarà infine illustrato nel secondo numero del magazine “MU – MUDEC United” che, secondo la sua cifra editoriale, proporrà approfondimenti di taglio trasversale sul tema della mostra.

Artisti presenti nella mostra Exposure al Mudec: Monia Ben Hamouda, Mark Dion, Sam Durant, Theo Eshetu, Damien Hirst, Candida Höfer, Giancarlo Iliprandi, Gene Moore, Roberto Sambonet, Albe Steiner.

 

Conclusione. Come già detto il palinsesto di Exposure al Mudec è ricco di eventi. Per conoscerli tutti: c.museoculture@comune.milano.it

 

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