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Deputata No vax: Sara Curial e la strana visita in carcere

La deputata No vax Sara Curial, giuda delle piazze no vax ha avuto una strana visita al carcere di Salerno. La deputata si sarebbe presentata al carcere di Fuorni, a Salerno, per interrogare un hacker ex dipendente Leonardo su un presunto complotto anti Trump degli ambienti complottisti come Italygate.

 Deputata no vax prima della pandemia

La deputata no vax si chiama Sara Cunial originaria di Bassano del Grappa, ha 42 anni ed è un ex M5S; venne cacciata dal movimento perché lo accusò di difendere agromafie.  Face scandalo la sua posizione totalmente No vax nel 2018, prima ancora di entrare in parlamento e soprattutto prima della pandemia , quando paragonò le vaccinazioni ad un “genocidio di massa”. Subito dopo introdusse un’associazione a Montecitorio che correlava i vaccini alla disabilità.

Sara Cunial durante la pandemia

Quando scoppiò il Covid sostenne il legame tra virus e vaccini. Paragonò le sperimentazioni per le immunizzazioni “agli esperimenti nazisti”. Quando ci fu il primo lockdown si scagliò contro “la reclusione degli italiani”. Fu fermata in pieno lockdown il giorno di Pasquetta (quando tutti erano chiusi in casa), sulla via della sua seconda casa a Ostia, e affermò di essere “fuori per motivi di lavoro”.

Ha guidato parecchie piazze negazioniste, insieme a membri di Forza nuova gridando “No alla dittatura Sanitaria” e “le Mascherine ci tolgono il Respiro”. In estate si è schierata a favore di un albergatore di San Candido contrario a ogni tipo di protezione, eleggendo lì il suo domicilio parlamentare.  La deputata no vax ha accostato chi non si vuol vaccinare contro la variante Delta alle vittime della Shoah.

A ottobre si è barricata con un altro ex grillino No Vax, Davide Barillari, nella Regione Lazio per protestare contro l’introduzione dell’obbligo sul lavoro del Green Pass. E quando finalmente uscirono lei annunciò di avere chiesto asilo politico all’ambasciata svedese “come rifugiati”.

La visita in carcere

A fine gennaio 2021, poco dopo l’attacco a Capital Hill, Sara Cunial si presentò al cospetto del tecnico informatico Arturo D’Elia, arrestato nel dicembre di un anno fa.

Nicola Naponiello, l’avvocato del giovane hacker ha raccontato:

Il mio assistito rimase molto colpito dalla circostanza che durante la visita della deputata Cunial si avvicinarono a lui due stranieri, e che lui percepì come americani, che gli rivolsero delle singolari domande. D’Elia spaventato ha chiesto l’intervento della polizia penitenziaria.

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