Di nuovo paura a Caivano: nella notte esplosi 19 colpi

Torna il terrore a Caivano. La comunità tristemente nota per lo stupro delle due cuginette di 10 e 12 anni si risveglia dopo una notte di ansia e paura. Nelle ultime ore infatti sarebbero stati esplosi 19 colpi di arma da fuoco, pare per il momento senza feriti o danni eventuali.

Potrebbe assumere i tratti di un vero e proprio raid armato quello andato in scena nella notte tra domenica 10 e lunedì 11 settembre a Ponticelli, alla periferia di Napoli est, a pochi passi da quel Parco Verde a Caivano già teatro di un altro brutale orrore poche settimane fa.

A lanciare l’allarme ancora una volta ci ha pensato anche don Maurizio Patriciello che ha parlato di vera e propria notte da incubo trascorsa dalla comunità di Caivano. Al momento i carabinieri sarebbero al lavoro per accertare dinamiche e motivi di tale agguato, proprio là dove il 31 agosto scorso aveva fatto visita anche la premier Giorgia Meloni, preoccupata e concentrata sulla questione sicurezza.

Spari nella notte: Caivano si risveglia un’altra volta nel terrore

Nuovo episodio di criminalità e violenza nella comunità di Caivano. La piccola realtà urbana nei pressi di Napoli si è risvegliata nella mattinata di lunedì 11 settembre colta dalla paura. Durante le ore notturne infatti ci sarebbe stato un vero e proprio raid, con circa una ventina di colpi sparati da una banda di malviventi.

Ancora da accertare e chiarire le dinamiche dell’intera vicenda, con i primi riscontri delle forze dell’ordine che parlano di 19 (o 21) bossoli recuperati nei pressi di Parco Verde, proprio a pochi passi da dove si era consumata qualche settimana fa la tragedia dello stupro delle due cuginette di 10 e 12 anni.

Un gruppo di uomini armati e dal volto coperto avrebbe cominciato a sparare all’impazzata poco prima della mezzanotte. Le armi impiegate dalla banda sarebbero state di due differenti calibri, entrambi pesanti. Per il momento sembra essere scongiurata l’ipotesi di feriti coinvolti nel brutale episodio.

Rimane però la tensione, sempre a livelli massimi, di una comunità che sembra non poter stare tranquilla. Gli inquirenti prontamente intervenuti presso Viale delle Margherite sono già da ore al lavoro per comprendere i perché di un raid criminale notturno di questo tipo. È stata nel frattempo sequestrata una Fiat Panda danneggiata nel corso della sparatoria notturna.

Don Patriciello racconta l’episodio di terrore a Caivano: “notte da incubi”

È toccato ancora una volta a don Maurizio Patriciello, parroco di Parco Verde a Caivano, lanciare l’allarme su un nuovo terribile episodio di violenza occorso nella comunità campana. Dopo lo stupro ai danni delle due piccole cuginette di 10 e 12 anni ecco nella notte tra il 10 e l’11 settembre il raid per le vie del paese.

Notte insonne. Notte da incubi. Gli uomini con il mitra sono scappati. Ritorneranno. È certo. Nessuno sa dire quando ma ritorneranno. Intanto si vive nel terrore. Abbraccio tutti. I bambini e i vecchi. I giovani e i malati. Un abbraccio grande agli uomini e alle donne delle forze dell’ordine. Stamattina si ricomincia. Siamo stanchi. Sfiniti. Ma dobbiamo raccogliere le forze. Signore, donaci la forza di non mollare. Di non arrenderci. Di non scappare. Allontana da noi la paura che ci paralizza. E moltiplica la speranza

Queste le parole usate dal parroco per ricordare e scuotere l’intera comunità del napoletano, ancora una volta atterrita di fronte alla violenza che ne contraddistingue le strade. Proprio il prelato, da anni in prima linea per combattere la criminalità organizzata e la camorra che qui troppo spesso trovano terreno fertile, aveva accolto lo scorso 31 agosto la premier Giorgia Meloni.

Allora al presidente del Consiglio don Patriciello aveva mostrato e raccontato una situazione drammatica, e condizionata da una mancanza di stabilità. L’impegno del Governo era stato quello di una maggiore e più capillare vicinanza delle istituzioni all’intera comunità.

Questo nuovo episodio dunque altro non è se non un ennesimo campanello d’allarme. Realtà come quella di Caivano hanno urgente bisogno di un piano che possa garantire ripresa, recupero e nuove opportunità. Solo questa pare poter essere la strada per dimenticare similari episodi di violenza.

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