Dipinti narrativi, Nicole Eisenman al new museum

Classe ’65, francese di nascita, ma statunitense d’adozione, Nicole Eisenman con le sue opere di carattere umoristico e satirico ha contribuito a ridare linfa vitale alla pittura figurativa, da decenni sopraffatta da quella astratta. Affascinata dalla condizione umana, ha sperimentato ogni forma d’arte, dalla scultura alle installazioni, dai disegni alle stampe, ma è con le tele che ha fatto breccia nel cuore dei galleristi, collezionisti e direttori dei musei.

Vincitrice di numerose borse di studio, le sue opere si possono trovare esposte nei maggiori musei americani, fra i quali l‘Art Institute of Chicago e Walker Art Center di Minneapolis. Influenzato dall‘Espressionismo, dall’Impressionismo e dal cubismo di Pablo Picasso, la Eisenman carica le sue tele di pathos e humour nero. Con colori intensi e linee marcate mette in scena un teatrino contemporaneo, in cui i soggetti -autoritratti o ritratti dei suoi più cari amici- vivono la quotidianità con uno sguardo sognate, contemplativo.

Pitture figurative, che insieme a diverse sculture in gesso e in cera, saranno da oggi in mostra al New Museum nella prima retrospettiva newyorkese dal titolo al-ugh-ori, curata da Helga Christoffersen, Assistant Curator e da Massimiliano Gioni. 

Con questi lavori, contrassegnati da una forte tensione emotiva e psicologica, e da uno spiccato senso umoristico, la Eisenman descrive mondi immaginari e reali, in cui personaggi di tutte le età e di diversi gruppi sociali si mescolano per esplorare la vera natura del genere umano. Fonte di ispirazione insieme alle diseguaglianze fra classi e la distribuzione ineguale della ricchezza e del potere.