rabbia nel mondo arabo
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Guerra in Medio Oriente, monta la rabbia nel mondo arabo

Monta di nuovo la rabbia nel mondo arabo nei confronti di Israele, con conseguenze importanti nei rapporti tra lo Stato Ebraico e gli altri attori della regione Mediorientale. L’episodio dell’ospedale distrutto a Gaza ha provocato un’ondata di rabbia nel mondo arabo nei confronti d’Israele, che si è diffusa a macchia d’olio. Dal Marocco all’Iraq, passando per l’Egitto, la Giordania ed anche la Turchia (seppur non di cultura araba). Il mondo arabo ed islamico in generale ha messo da parte le divisioni e si è unito in una lotta contro Israele.

In diversi Paesi del Maghreb e del Medioriente sono scoppiate rivolte spontanee e manifestazioni spesso davanti alle sedi diplomatiche dello Stato Ebraico. Il governo israeliano, in più di uno Stato, ha dovuto evacuare il personale delle ambasciate e caldamente consigliato i suoi cittadini di lasciare il Paese il prima possibile.

Tutti uniti contro Israele: aumenta la rabbia nel mondo arabo

Che la tensione fra arabi ed israeliani ci sia da quando si è posta l’annosa questione palestinese non è una novità, ma stavolta la rabbia nel mondo arabo semrpa incontrollabile. L’episodio che ha fatto da detonatore è stata la distruzione (presunta) di un ospedale nel centro di Gaza, dove sono morte circa 500 persone. Fra le vittime c’erano molti pazienti gravi, che a causa della mancanza di elettricità e di acqua fanno una disperata lotta fra la vita e la morte, senza contare l’egregio lavoro del personale sanitario.

Nonostante questa volta Israele sia esente da colpe (e lo confermano anche le indagini del Pentagono), è stato sufficiente per scatenare una diffusa rabbia nel mondo arabo. Poche ore dopo la diffusione della notizia, le proteste si sono diffuse in buona parte dei Paesi di lingua e cultura araba. Assalti alle ambasciate israeliane e statunitensi si sono verificati in Libano, Giordania, Tunisia, Iraq, Libia, Marocco.

rabbia nel mondo arabo
Monta la rabbia nel mondo arabo dopo la distruzione di un ospedale a Gaza

Anche in Cisgiordania non fa eccezione a questa ondata di rabbia nel mondo arabo, dove Abbas e l’Autorità palestinese sono visti come complici corrotto dell’occupazione israeliana e collaborazionisti di Israele e dell’Occidente. Martedì sera, a Ramallah, le forze di sicurezza palestinesi hanno cercato di disperdere la folla di manifestanti con i gas lacrimogeni, mentre decine di giovani lanciavano pietre gridando la loro rabbia per i morti di Gaza e chiedevano il rovesciamento del presidente palestinese Abu Mazen.

Quello che preoccupa è che questa diffusa rabbia nel mondo arabo ha contagiato anche Stati con cui Israele stava tessendo rapporti di reciproco riconoscimento culminati negli Accordi di Abramo siglati nel gennaio 2020, quando Emirati Arabi Uniti e Bahrain (e successivamente Marocco e Sudan) accettavano una normalizzazione diplomatica.

Rabbia nel mondo arabo: tutto da rifare per i rapporti diplomatici tra Israele e i vicini?

L nuova ondata di rabbia nel mondo arabo ha messo a nudo ancora una volta le difficoltà a far sì che Israele sia accettato dai vicini di casa e Israele accetti al suo interno la creazione di uno Stato Palestinese che avrebbe proprio i vicini Stati come primi sponsor. Con gli ultimi attacchi da parte di Hamas allo Stato ebraico e la conseguente nonché prevedibile dura reazione di Israele, si è di fatto indietreggiato molto circa un miglioramento dei rapporti diplomatici tra ebrei e arabi.

Monta la rabbia nel mondo arabo anche a sostegno di Hamas ed Hezbollah. Si arriverà mai a una vera e propria pace?

E per arabi s’intendono tutti i milioni di cittadini dell’omonimo mondo politico-religioso che circonda lo Stato Ebraico. Quell’equilibrio, già fragile, ora si è spezzato con la normalizzazione che ha sacrificato i palestinesi in nome di relazioni commerciali e militari. Il vile, brutale attacco di Hamas in Israele e la guerra che ne è scaturita hanno riportato la causa palestinese al centro del mondo arabo. Del suo popolo prima ancora che dei suoi governi.

Conclusione rabbia nel mondo arabo dopo la distruzione dell’ospedale a Gaza

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