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Guerra in Israele, dal Qatar alle ONG: chi finanzia Hamas

Dietro alla lunga scia di morti innocenti provocati da terroristi palestinesi, ecco chi finanzia Hamas. Dal Qatar alle ONG, una lista di soggetti ambigui. La lunga guerra tra Israele e Palestina sembra non terminare, anche a causa degli aiuti che da una parte e dall’altra arrivano di continuo. È ormai chiaro che l’aiuto finanziario e politico del Qatar (dove vive la leadership del gruppo) e quello ancor più decisivo militare e tecnologico dell’Iran sono stati fondamentali per consentire ad Hamas di compiere la storica operazione di sabato scorso.

Ma Hamas può contare su un esteso sistema di supporto anche in Occidente, dove network legati a filo più o meno stretto con il gruppo operano dagli anni ’90.
È da allora infatti che sia in Europea che negli Stati Uniti una serie di ONG sono sorvegliate speciali, in quanto sospettate di raccogliere fondi (oltre a sostegno politico e mediatico) per Hamas. Ecco la rete di sostegni anche dal libero Occidente.

Chi finanzia Hamas: Qatar e ONG europee ed americane

Per ricostruire le rete su chi finanzia Hamas è necessario consultare un accademico italiano. E’ Lorenzo Vidino, direttore del Programma sull’Estremismo presso la George Washington University. Secondo la ricostruzione, la carta d’identità su chi finanzia Hamas può essere rintracciata così. In tutto il mondo, specie in Occidente, sono presenti organizzazioni caritatevoli gestite da più o meno noti supporter di Hamas che raccolgono fondi all’interno della comunità musulmana (ma talvolta ricevendo anche fondi pubblici da agenzie governative o comunitarie per lo sviluppo) con la scusa dell’utilizzo per cause umanitarie.

I soldi vengono inviati a Gaza, dove o non sono rintracciabili o finiscono a cliniche, scuole e altri enti caritatevoli nell’orbita di Hamas. Le autorità occidentali, spesso su a seguito delle investigazioni da parte dei servizi israeliani, aprono allora indagini che però si scontrano con difficoltà politiche e giuridiche. Nel caso dell’UE, in quanto comunità di Stati indipendenti l’uno dall’altro, non essendoci ancora una legislazione uniforme nella lotta al terrorismo il tutto dipende in base a dove ci si trova.

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Chi finanzia Hamas? Ecco la rete di organizzazioni che forniscono supporto anche consistente

Ciò che unisce al momento è il fatto che tutti gli stati comunitari richiedono una prova certa che tale utilizzo dei fondi non vengano messi a disposizione per specifici atti di terrorismo. E’ però difficile scindere quali siano attività considerate pericolose e quali no. L’organizzazione palestinese Hamas, infatti, nel corso del tempo ha acquisito una reputazione tale da annoverare altre attività oltre a quella terroristica. La sua competizione interna con l’ANP di Abu Mazen l’ha portata a sottrarre alla seconda fondi importanti per lo sviluppo del territorio palestinese.

Già nel 2006 negli USA, in piena War on Terror, si celebrò il più importante processo contro i finanziamenti al terrorismo nei confronti di un’organizzazione “caritatevole” accusata di raccogliere fondi per Hamas. Questa realtà, chiamata Holy Land Foundation, fu accusata di aver inviato a Gaza 12 milioni di dollari e diversi suoi dirigenti condannati a 65 anni di reclusione.

Tra Stati Uniti ed Europa opera anche l’Unione del Bene, agglomerato di cinquanta ONG tra cui l’Associazione Palestinese d’Austria, il Comitato per la Beneficenza ed il Soccorso ai Palestinesi in Francia e Interpal nel Regno Unito. Creata da Yussuf al Qaradawi, è nel mirino degli inquirenti da tempo per sospetti finanziamenti ad Hamas mascherati da azioni di beneficienza. Il leader fondatore, inoltre, divenne noto per le dichiarazioni ad Al Jazeera che il suo sogno più grande era quello di vedere i musulmani finire quanto iniziato da Hitler nei confronti degli ebrei.

Nuova stretta da parte di Bruxelles su chi finanzia Hamas

L’ultimo attacco da parte dei terroristi palestinesi ha spinto le istituzioni europee a compiere un serio giro di vite su chi finanzia Hamas sia direttamente che indirettamente. In queste ore, dopo aver annunciato lo stop ad ogni finanziamento ai palestinesi, l’Unione Europea e vari paesi stanno riesaminando molte delle proprie investigazioni e delle segnalazioni israeliane sullo schema Ponzi delle ONG più o meno legate ad Hamas (e al Fronte Popolare per la Liberazione della Palestina, come Samidun, organizzazione che nel weekend distribuiva dolci sulle strade di Berlino per festeggiare gli attacchi).

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Dopo diverse investigazioni, l’UE mette un freno a chi finanzia Hamas con molte probabilità 

Anche l’Italia non è esente dalla presenza di associazioni che fanno il doppio gioco. Negli scorsi mesi una certa Associazione Benefica di solidarietà con il popolo palestinese con base a Genova è stata finalmente smascherata. Un risultato arrivato dopo anni di indagini che hanno visto coinvolte Digos, servizi e antiriciclaggio. Questo caso è la dimostrazione su quanto sia difficile distinguere tra azioni umanitarie e sostegno evidente al terrorismo contro Israele.

Conclusioni chi finanzia Hamas, dal Qatar alle ONG doppiogiochiste

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