Moda: i due atti di Kenzo alla Paris Fashion Week
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I DUE ATTI DI KENZO ALLA PARIS FASHION WEEK

I due atti di Kenzo durante la Paris Fashion sono un omaggio a due icone giapponesi: Ryuichi Sakamoto e Sayoko Yamaguchi. Muse della collezione Primavera/Estate 2018

A chiudere le danze della Paris Fashion Week i due direttori artistici di Kenzo: Carol Lim e Humberto Leon.

Al timone dal 2011, lei di origini coreana, lui cinesi, ma entrambi nati a Los Angeles nel 1975, collaborano insieme dal tempo dell’Università di Berkeley. Dotati di forte originalità hanno dato al marchio un tocco di freschezza senza però abbandonare le linee di Takada, omaggiato in passerella insieme allo stile asiatico.

Il risultato è stato uno spettacolo dal titolo The Red String Of Fate, suddiviso in due atti, nel cortile gigante del Lycée collège Camille Sèe, tra acrobati ballerini che scendono dalle pareti e modelli rigorosamente asiatici che iniziano a sfilare lungo la passerella. Perché Lim e Leon vogliono stupire come già erano riusciti a fare a New York nella loro collaborazione per H&M, quando avevano portato in scena una coreografia firmata Ryan Heffington.

Atto primo: Ryuichi Sakamoto
Musicista star, leader del gruppo Yellow Magic Orchestra e compositore. Sua la colonna sonora de L’Ultimo Imperatore, è simbolo di innovazione e rivoluzione. Il primo atto dal titolo Building the Bamboo Houses è un omaggio a lui. In scena va l’uomo di Carol Lim e Humberto Leon.

Atto secondo: Sayoko Yamaguchi
Musa ispiratrice di Kenzo, è lei la super modella camaleontica Sayoko Yamaguchi. Non a caso il secondo atto porta il titolo di Love Letter to Sayoko. In passerella la donna della collezione Primavera/Estate 2018.

Una collezione Tokyo Underground
I due fashion designer Carol Lim e Humberto Leon hanno presentato una collezione eclettica. Le fantasie hanno spaziato dalle gradi strisce (anche nei calzini) ai fiori neanche troppo minimal. Per le donne, grandi pantaloni e gonne con volant. Per gli uomini camicie super colorate e maglie dei motivi psichedelici. Perché in questi due atti di Kenzo si respiri tanto della Tokyo Underground.

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